I Luminal e i Betty Poison

Faccia a faccia tra Alessandra Perna dei Luminal e Lucia Conti dei Betty Poison
a cura di Alessandra Perna e Lucia Conti (estratto dell’intervista)

Lucia Conti intervista Alessandra Perna

(foto di Fabrizio Bisegna)

Chi sono i Luminal?
I Luminal sono Gesù, Allah, Buddha, Giove, Vishnu, Sattva, Rajas, Tamas, Caronte, Michelangelo, Jim Jones, una segreteria telefonica e una spremuta di limone.
Quale libro assomiglia di più alla musica dei Luminal?
“Per chi suona la campana” di Hemingway. I Luminal sono il suo protagonista, il dinamitardo Robert Jordan, che porta a termine la sua missione nonostante stia per morire, nonostante tutto, fino all’ultimo momento lucido, grave, imparziale.
Quale o quali libri ti hanno cambiato la vita?
Penso all’ “Antologia di Spoon River” che leggevo quando avevo quindici anni e camminavo per Roma pensando tutto il giorno alla morte e dalla morte ho rubato forza ed energia per tornare a vivere, penso alla “Torre Nera” di Stephen King e a che cosa significhi essere un pistolero in questo mondo, penso a tutte le volte in cui Bukowski si è arrabbiato insieme a me  chiedendosi quand’è che il lavoro alienante e alienato sia diventato un valore, penso a quanto mi faccia paura “1984” di Orwell e a quanto sia reale la magia di “Landover” di Terry Brooks. La letteratura mi ha cambiato la vita, la letteratura è stata la mia famiglia nel mio periodo di più nera solitudine,  I libri sono stati più padre di un padre e più madre di una madre, sono stati i miei fratelli, i miei amici, il mio silenzio.

Alessandra Perna intervista Lucia Conti

(foto di Fabrizio Bisegna)

Chi sono i Betty Poison?
I Betty sono esattamente la somma delle loro parti, tre persone che hanno in comune una passione radicale per la musica, una biografia piuttosto travagliata e una grandissima motivazione nata dalla consapevolezza di non poter vivere che facendo quello che fanno. E di non poter che andare avanti perchè indietro, ormai, tutti i ponti sono stati tagliati.
Quale libro assomiglia di più alla musica dei Betty?
Indubbiamente “L’ammazzatoio” di Zola, se escludiamo il finale. E forse ci somiglia proprio perché saremmo finiti tutti come Gervaise, tritati dal determinismo tragico delle nostre esistenze a tinte fosche e da un’Italia senza speranza, se non avessimo usato la musica e il nostro progetto per conservare dignità e decoro. E per pretendere un futuro.
Quale o quali libri ti hanno cambiato la vita?
“Dubliners” di Joyce e la sua capacità di descrivere perfettamente la paralisi di un certo tipo di umanità, che sprofonda senza muovere un passo, bloccata da una sorta di torpore malsano che si oppone tenacemente alla vita, anche quando esiste la possibilità di uno spiraglio. L’opera omnia di Kafka, il più grande analista filosofico esistenziale mai esistito.
“L’ammazzatoio” di Zola, come vi dicevo, perchè perfetto nella sua livida rappresentazione del viaggio verso gli inferi che è l’esistenza di molti, anche se personalmente mi piace conservare la convinzione che si possa e si debba fare il possibile per opporsi al corso degli eventi, quando è negativo. Molto del flusso ruvido, sarcastico e micidiale di Mr.Buwowski, che preferisco ad Henry Miller, forse più abile, ma meno naturalmente ispirato. “Atonement” di Ian McEwan, assolutamente devastante, anche se ne hanno fatto un pessimo adattamento cinematografico. “La casa delle belle addormentate” di Yasunari Kawabata, perchè all’epoca in cui l’ho letto mi identificavo con tutti i personaggi. E molti altri. Sono assolutamente dipendente dalla buona letteratura.

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