Al via la nuova Scuola di Formazione Politica “Piersanti Mattarella”
A Roma il 23 maggio l’avvio dei primi incontri
di Diana Daneluz | 26/05/2025
Si è scelta una data simbolica e forte per il primo appuntamento della Scuola
di Formazione Politica “Piersanti Mattarella, avvenuto a Roma, all’Hotel
Le Meridien-Visconti, alla presenza tra gli altri del Sindaco, Roberto Gualtieri,
che ha voluto assicurare il sostegno di Roma Capitale all’iniziativa di
formazione, e di Andrea Mattarella, che ha ringraziato per la vicinanza
istituzionale ad un progetto che il nonno avrebbe amato, essendo stato il
coinvolgimento dei giovani l’altro polo della sua azione, accanto a quello
della lotta per la legalità.
Trentatré anni dopo, la data è infatti quella del 23 maggio, il giorno della strage di Capaci, l’attentato del 1992 in cui persero la vita il giudice Giovanni
Falcone, la moglie Francesca Morvillo, i tre agenti della scorta Vito Schifani,
Rocco Dicillo e Antonio Montinari e restarono ferite altre 23 persone. Il 23
maggio era anche la vigilia di quello che sarebbe stato il novantesimo
compleanno di Piersanti Mattarella, caduto il 6 gennaio del 1980, invece,
all’età di 45 anni. Non poteva, l’incontro, aprirsi altro che con un minuto di
silenzio in omaggio alle vittime, seguito da un lungo applauso.
Commemorare come preludio all’azione e al cambiamento
L’esercizio della memoria, però, evidente fin dal nome della Scuola, intitolata
appunto al Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, è qui finalizzato
all’azione. In primis a quella di riavvicinare le nuove generazioni alla Politica con la
P maiuscola, attraverso la loro formazione sul piano politico-istituzionale. Poi alla
loro azione all’interno della società, dove continuare in prima persona la sfida per
la legalità. E la complessità del mondo moderno, tra tensioni geopolitiche,
stravolgimenti tecnologici, economici e sociali, cambiamenti climatici e migrazioni,
implica diverse declinazioni del termine “legalità”, il primo dei quali però è
“cultura”, e quindi identità e memoria.
La memoria è testimonianza
Quella della sorella di Giovanni Falcone, Maria Falcone, al lavoro da 26 anni con
la Fondazione intitolata al Giudice, è misurata e lucida: la mafia non soltanto
uccide, ma inquina tutta la società e le sue istituzioni. Al di là degli avamposti di
lotta rappresentati da chi come Falcone e Borsellino – figure per sempre unite
come fari di impegno per la cultura civile – vi hanno dedicato la vita e per essa
l’hanno perduta, non può fermarsi il lavoro di tutti per assicurarci un Paese
finalmente libero dalla mafia. E sono i giovani, qui, che possono determinare,
“fare”, il futuro. Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha parlato di
“atto politico” per l’intitolazione della Scuola a Piersanti Mattarella, annunciando
il supporto della Regione ad una scuola capace di creare e mettere in circolo
anticorpi per la legalità.
Dai valori all’impegno di ogni giorno
“C’è un prima e c’è un dopo la data del 6 gennaio 1980” – ha detto Paolo
Borromesi, chiamato a dirigere e a coordinare la Scuola la cui iniziativa parte da
un gruppo di studenti e docenti dell’Università degli Studi del Sannio –, “quella di
una morte per la quale, se pure è stata accertata una verità giudiziaria e
processuale, manca ancora una verità storica. La scelta di ispirarsi per questo
progetto formativo alla figura di Piersanti Mattarella nasce dal riconoscere – e dal
voler far conoscere – il grande impatto della sua “rivoluzione gentile”, fatta di passi
concreti e decisi di rinnovamento all’interno delle Istituzioni in un momento storico
in cui sembravano impossibili, una rivoluzione cui i più giovani possono guardare
per uscire dall’indifferenza, sostituire l’io con il noi, la paura con la speranza”. In
quest’ottica, ha detto ancora Borromesi, quella per cui devono essere formati e
accompagnati i giovani deve essere “una politica come azione quotidiana, di
ognuno di noi, in adesione all’articolo 21 della Costituzione, perché la
partecipazione alla vita pubblica e politica è un dovere, e vale sempre la pena lottare
per i propri sogni, credere in un Paese migliore”.
“Liberiamo Mattarella dal caso Mattarella”
Il racconto di Piersanti Mattarella nel corso dell’appuntamento romano è venuto
da Giovanni Grasso, che ha studiato la sua vita e ad essa ha dedicato il libro
“Piersanti Mattarella. Da solo contro la mafia”. La parola “mafia”, in realtà,
Mattarella l’ha pronunciata poche volte – ha ricordato Grasso –, ma al suo
contrasto ha dedicato, con atti concreti, la vita. Nessun proclama, ma un’antimafia
di fatto, dove la sua azione decisa di rinnovamento all’interno
dell’amministrazione tagliava di fatto il campo dove proliferava il cancro mafioso,
Importante quindi non tanto continuare a ricordarne il martirio, quanto piuttosto
l’esistenza, che ha visto il precoce impegno in politica e il pensiero che ha messo
sempre al centro l’educazione e la formazione, “un educatore, in un atteggiamento di apertura al mondo”. Un evento privato come il suo matrimonio segna il suo trasferimento a Palermo e il suo ingresso e cammino nelle istituzioni, fino alla carica di Presidente di Regione. Nella Sicilia di quegli anni, gli anni del “sacco di Palermo”, per intenderci, lui inizierà a lavorare sulla programmazione, sui bilanci, in un’ottica anti-infiltrazioni mafiose, un’attività amministrativa, ma che di fatto apportava rivoluzioni sostanziali nella gestione, nelle funzioni, nelle strutture. Comincia ad internazionalizzare la Sicilia, una Sicilia “dalle carte in regole, e la porta all’attenzione dell’Italia e del mondo. Rivoluzioni fatte anche di piccoli gesti, come imporre la puntualità, o di gesti inediti per i tempi, come designare un Capo di Gabinetto donna.
La Scuola
La Scuola, che ha tra i Partners la Fondazione Silvano Torti e Intesa San Paolo, si
ispira ai valori della Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
Europea, della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, del bipolarismo e del
cattolicesimo democratico. Tra i suoi obiettivi, anche quello di offrire il suo
contributo alla ricerca della verità “storica” sull’omicidio di Piersanti Mattarella. La
formazione è rivolta ai giovani di tutta Italia di età compresa tra i 18 e i 35 anni e
prevede borse di studio per consentire la più diffusa partecipazione. Prestigioso il
suo Consiglio Direttivo, tra cui, insieme al presidente Paolo Borrometi, figurano la
prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini, il dottor Jacopo Grasso, il dottor Gabriele Uva,
il dottor Gabriele Battista. Nel suo Comitato scientifico, il magistrato, già
Presidente della I sezione della Corte di Cassazione Antonio Valitutti – sua una
delle prime lezioni dedicata il 24 maggio scorso proprio al ruolo del giudice e alla
certezza del diritto – il presidente dell’associazione “I Popolari” Pierluigi
Castagnetti, l’Ex Ministro e già presidente Commissione Anti-Mafia Rosy Bindi, la
consigliera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Consuelo Del Balzo, l’ex
Ministro Ortensio Zecchino, presidente del Comitato DC80, Marco Impagliazzo,
presidente della Comunità di Sant’Egidio, il già Rettore dell’Università del Sannio
Filippo De Rossi, il presidente dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della
Repubblica, Antonello De Oto, e molti altri docenti universitari.
La legalità quale stile e qualità della vita individuale e sociale, nell’impegno contro
le mafie e la violenza, è innanzitutto una sfida di conoscenza e cultura della
relazione. Un futuro libero dalla illegalità e pieno di opportunità può costruirlo solo
la Politica. Fondamentale quindi riavvicinare i giovani alla politica fornendo loro i
migliori strumenti e sostrati valoriali. Dopo il programma di fine maggio,
l’appuntamento con la prima edizione 2025 della Scuola di Formazione politica
Piersanti Mattarella è nuovamente a Roma, nel fine settimana del 21-22-23
novembre. Ogni informazione sul sito: www.sfppiersantimattarella.it