Conclusa con successo la decima edizione del “Premio Nikolaos dello Sport Città di Bari”.

Al Circolo Canottieri Barion la cerimonia di premiazione dei vincitori

L’ex calciatore e attuale allenatore de La Bari Sportiva Giovanni Loseto, per il passato; la giovanissima atleta paralimpica del nuoto Mariagiovanna Gernone (17 anni), per il presente; e la giovane promessa del canottaggio Alessandra Quaranta (19 anni), per il futuro, sono i vincitori della decima edizione del “Premio Nikolaos dello Sport – Città di Bari”, svoltasi nella sede del Circolo Canottieri Barion, al Molo San Nicola di Bari.

Atleti che, con il loro operato, hanno contribuito a consolidare e promuovere l’immagine del capoluogo pugliese e della Puglia nel mondo, distinguendosi nelle diverse discipline sportive per meriti agonistici, impegno etico, fair play e contributo sociale, rappresentando un esempio per le nuove generazioni.

La manifestazione, organizzata e promossa dalla Fondazione Nikolaos, è stata presieduta da Vito Giordano Cardone, presidente della Fondazione Nikolaos, e da Giuseppe Cascella, delegato Sport e Salute del Sindaco di Bari, e ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Francesco Rossiello e Carlo Quaranto, rispettivamente presidente e vice presidente del Circolo Canottieri Barion, Enzo Tamborra, caporedattore e responsabile dei servizi sportivi di Telebari – che ha presentato l’evento –, Lucia Giovannelli, presidente della squadra Freedom ASD, oltre a numerosi rappresentanti del mondo dello sport e delle istituzioni che hanno consegnato i riconoscimenti.

È stato inoltre assegnato il Premio alla Carriera a Ferdinando De Giorgi, detto “Fefè”, attuale Commissario Tecnico della Nazionale Maschile di Pallavolo ed ex palleggiatore, che nel corso della sua carriera ha conquistato tre titoli mondiali da giocatore e due da allenatorediventando l’unico nella storia della pallavolo ad aver vinto cinque Campionati del Mondo.

«È un piacere personale – ha dichiarato De Giorgi – ricevere questo riconoscimento, ma lo considero un premio che va a tutto il mondo della pallavolo. Riceverlo qui, in Puglia, ha per me un valore ancora più speciale: è la mia terra e l’affetto dei pugliesi è qualcosa che porto sempre con me. Lo sport, oggi più che mai, rappresenta uno strumento fondamentale anche sul piano sociale. Può aiutare le nuove generazioni a trovare una direzione, a prepararsi alla vita attraverso valori e comportamenti che si imparano sul campo. In questo senso, credo davvero che possa offrire un grande contributo».

In occasione della decima edizione del Premio, la Fondazione Nikolaos ha annunciato anche la nascita della prima squadra barese di Sitting Volley, progetto innovativo e inclusivo che arricchisce il panorama sportivo pugliese. Disciplina paralimpica in crescita, il Sitting Volley si gioca da seduti, con il bacino sempre a contatto con il pavimento, ed è accessibile sia ad atleti con disabilità motorie sia a persone normodotate.

«Si tratta – ha dichiarato il presidente della squadra Pallavolo Freedom ASD Giovannelli – non solo di un progetto sportivo, ma anche sociale perché tutti hanno diritto allo sport. Facendo parte della stessa squadra, le differenze non contano e lo sport diventa un gioco per tutti».

«Il Premio Nikolaos dello Sport – ha concluso Vito Giordano Cardone, presidente della Fondazione Nikolaos – celebra non solo i risultati sportivi, ma soprattutto i valori educativi e sociali che lo sport sa esprimere. In questa decima edizione abbiamo voluto valorizzare i giovani e chi contribuisce a portare il nome di Bari e della Puglia nel mondo. La nascita della squadra barese di Sitting Volley conferma il nostro impegno a favore di progetti inclusivi, capaci di generare crescita e coesione sociale».

Il “Premio Nikolaos dello Sport – Città di Bari” è realizzato e promosso dalla Fondazione Nikolaos.

Si ringraziano: il Comune di Bari, il Circolo Canottieri Barion, la Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV), la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Freedom ASD, AGCI Puglia – Associazione Generale Cooperative Italiane, ANSMeS – Associazione Nazionale Stelle, Palme e Collari d’Oro al Merito Sportivo, U.N.V.S., Assomeda, Casa Bari, Mack & Schühle Italia, Acqua Orsini e Grafica Zeroattanta.

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Il romanzo d’esordio di Manuel De Teffé “C’era una volta a Roma” in cinquina al Premio Sergio Leone – Città di Roma.

La serata di premiazione domani, lunedì 15 dicembre 2025 alla libreria Notebook presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Il romanzo C’era una volta a Roma, esordio nella narrativa del regista e sceneggiatore Manuel De Teffé è in cinquina nella sezione Narrativa e Scrittura del Premio Sergio Leone – Città di Roma. La premiazione si terrà domani, lunedì 15 dicembre 2025 a partire dalle ore 17:45 alla libreria Notebook presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma (via Pietro de Coubertin, 30). La serata sarà coordinata da Carlo Pepe, presidente di Ipermedia e da Fabrizio De Priamo, direttore artistico del Premio. L’iniziativa, pensata e organizzata da Ipermedia CDE, è realizzata il patrocinio della Regione Lazio e dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, e di Sapienza Università di Roma, Confassociazioni e Confassociazioni Spettacolo.

C’era una volta a Roma” ha già vinto quest’anno il Primo Premio Letterario La Ginestra di Firenze, il Bond Street Award a Londra e il Premio Intenazionale Donne d’amore dell’Associazione Naschira di Venezia. Tutte le notizie sul libro, presentazioni e novità al link ufficiale: www.ceraunavoltaaroma.net

Il romanzo è ambientato a Roma, nel 1965, nel pieno della Dolce Vita e delle proteste contro la guerra in Vietnam. “Per un Pugno di Dollari” di Sergio Leone ha un successo planetario e lancia un genere esplosivo: il western all’italiana. Il mondo del cinema è in fibrillazione, la pr manager dell’Hotel Hilton cerca di convincere il suo uomo ad abbracciare il nuovo filone. “C’era una volta a Roma” narra le vicende di un aristocratico attore teatrale shakespeariano, un guru di recitazione russa, un regista ebreo di documentari e un anziano imprenditore di grissini con un grande sogno, quello di trasformare il suo manoscritto segreto nel film: “Niente dollari per Django”.

C’era una volta a Roma” è un romanzo ispirato alla storia familiare e artistica del padre dell’autore, Antonio de Teffé von Hoonholtz, attore romano di origine prussiana che, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, fu protagonista di ventisette film western all’italiana con il nome d’arte di Anthony Steffen, detenendo così il record di più prolifico protagonista del settore. Nel settembre del 2007, durante la retrospettiva organizzata da Quentin Tarantino alla Mostra del Cinema di Venezia sul western all’italiana, Manuel de Teffé presentò al pubblico “Una lunga fila di croci” del regista Sergio Garrone, presente in sala, film dove compare per la prima volta proprio Anthony Steffen sul grande schermo. “Da quel momento – racconta De Teffé – iniziai lentamente a rimettere insieme uno stormo di memorie fantasmagoriche legate alla nascita di questo filone cinematografico. “C’era una volta a Roma” narra di un mondo del quale sono depositario: la Roma del 1965, la rivoluzione dello spaghetti western calata nella Dolce Vita, gli incredibili personaggi orbitanti attorno a quel periodo. Tutto ciò che ho visto, sentito, respirato e intuito sin da bambino, è qui, dentro questo libro. Tutti gli avvenimenti più recenti della mia vita mi indicavano che dovevo iniziare a ricomporre quel mosaico surreale, che dovevo iniziare a svuotare il sacco… E allora, come ammonisce John Ford nel suo inequivocabile ‘Print the legend!’ sul finale di ‘L’uomo che uccise Liberty Valance’, ho deciso di sedermi, scrivere la leggenda e darla alle stampe”.

L’AUTORE
Manuel de Teffé
, romano, regista e sceneggiatore, studia Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e si diploma in Regia cinematografica al M.I.F. di Angelo D’Alessandro. Inizia la carriera al Teatro Eliseo come assistente alla regia di Rossella Falk e Michele Placido, quindi lavora come regista televisivo per Morgan film e Lux Vide. Fonda in seguito Shineout, per la quale scriverà e dirigerà spot, campagne pubblicitarie, documentari e video musicali in tutto il mondo. Negli ultimi anni è stato direttore artistico per il gruppo francese Média-Participations. Attualmente lavora come regista e sceneggiatore a Parigi con SAJE distribution. “C’era una volta a Roma” è il suo primo romanzo.

Per informazioni:
www.ceraunavoltaaroma.net

Ufficio stampa:
NowPress
Raffaella Spizzichino +39 338 8800199
Carlo Dutto + 39 348 0646089
info@nowpress.net

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Giornata della Disabilità: circa 15mila studenti al cinema per la storia di Ambra Sabatini. Un’iniziativa nazionale che unisce cinema, formazione e sensibilizzazione civica.

Ci sono emozioni che vanno vissute attraverso il racconto di chi supera le sfide e diventa un esempio per tutti. È questo il sentimento che ha attraversato le sale cinematografiche italiane il 3 dicembre, quando in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità circa 15mila studenti hanno partecipato alla proiezione del docufilm “Ambra: a un metro dal traguardo”. Una mobilitazione nazionale che ha trasformato una ricorrenza istituzionale in un’esperienza educativa capace di toccare il cuore di ragazze e ragazzi, avvicinandoli al valore autentico dell’inclusione e della resilienza.

Non voglio essere ricordata solo per le medaglie, ma per il messaggio che porto: tutti possono rialzarsi, sempre. La vita non finisce mai a un metro dal traguardo.” Con queste parole, Ambra Sabatini si racconta partendo dalle piste di atletica toscane, attraversando il trauma del grave incidente stradale del 2019 per arrivare, solo un anno dopo, alla vittoria dell’oro paralimpico e del record mondiale nei 100 metri a Tokyo 2020. E il docufilm narra queste tappe, ripercorrendo il percorso sportivo ma soprattutto umano: la paura, la riabilitazione, la determinazione e il ritorno in pista fino alle nuove sfide internazionali. Una testimonianza autentica che gli studenti hanno riconosciuto come vicina al loro vissuto, capace di trasmettere coraggio e fiducia. Il film, diretto da Mattia Ramberti e coprodotto da Giffoni Innovation Hub e BlackBox Srl, è sostenuto dal MiC e da SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e realizzato con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico, del Ministro per lo Sport e i Giovani e del CONI.
Il risultato raggiunto – con circa 15mila studenti in sala – è stato possibile grazie al lavoro congiunto di diversi attori coinvolti nel progetto tra cui Gruppo Spaggiari Parma, da quasi cent’anni al fianco delle scuole italiane, che ha messo in campo diverse attività per favorire l’adesione delle scuole: dalla realizzazione di una videointervista ad Ambra Sabatini, che ha avvicinato gli studenti alla sua storia, alla diffusione di un kit didattico gratuito pensato per accompagnare docenti e ragazzi prima e dopo la visione del film. Strumenti che hanno permesso alle scuole di preparare gli studenti ai temi chiave dell’iniziativa – inclusione, sicurezza stradale, superamento delle difficoltà – trasformando la proiezione in un percorso di riflessione e dialogo. La Giornata della Disabilità è così diventata un’occasione concreta di educazione civica dove il cinema, con il suo linguaggio immediato e coinvolgente, si è rivelato uno strumento efficace per affrontare in modo sensibile temi complessi e spesso difficili da trattare in classe. Portare nelle scuole storie vere e potenti come quella di Ambra Sabatini significa contribuire alla crescita di cittadini più consapevoli, attenti ed empatici, come sottolinea Nicola de Cesare, CEO di Gruppo Spaggiari Parma: “Crediamo fortemente nel potere educativo delle storie vere. La storia di Ambra rappresenta tutto ciò che vogliamo trasmettere ai giovani: resilienza, inclusione, capacità di trasformare le difficoltà in opportunità. Portare questo messaggio nelle scuole italiane significa investire sul futuro, formando cittadini più consapevoli, empatici e determinati”.

Le scuole possono prendere parte alle prossime proiezioni del tour nazionale scrivendo a: scuole@adler-ent.com | scuole@giffonihub.com
La videointervista, il kit didattico e tutti i materiali del progetto sono disponibili su: www.spaggiari.eu/docufilm-ambra-sabatini

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“Sentiment – nel Cuore del Web”: Anteprima nazionale all’Università del nuovo spettacolo divulgativo su cyberbullismo, social e intelligenza artificiale.

Il 13 dicembre 2025 alle ore 11:00, presso la Sala Terracini della sede di via Sant’Ottavio
dell’Università degli Studi di Torino, debutta in anteprima nazionale lo spettacolo
Sentiment nel Cuore del Web, nuova produzione divulgativa della compagnia torinese
Nuove Forme, diretta da Sergio Cavallaro con testi di Simone Faraon. L’anteprima del 13 dicembre è un evento gratuito, rivolto a dirigenti scolastici, docenti, formatori, operatori teatrali e professionisti del settore.
Nuove Forme è oggi una realtà conosciuta a livello nazionale, grazie ai precedenti
spettacoli divulgativi – Tredicesimo Piano e Animali Digitali – portati in tournée in tutta
Italia: con oltre 200 repliche e più di 40.000 ragazze e ragazzi incontrati, la compagnia si è
affermata come riferimento per il teatro dedicato alla cittadinanza digitale.
Originariamente pensato per un pubblico adolescente, Sentiment – così come gli altri titoli
divulgativi della compagnia – oggi si rivolge anche agli adulti. Le rassegne serali stanno
diventando un canale altrettanto necessario: molti giovani, nei confronti post-spettacolo,
hanno raccontato, ad esempio, di essere loro stessi a subire phubbing da parte dei familiari, ovvero di sentirsi ignorati a causa dell’uso eccessivo dei dispositivi mobili da parte degli adulti. Questo ribadisce l’urgenza di coinvolgere anche genitori, educatori e adulti nella riflessione sul comportamento digitale. Lo spettacolo divulgativo intreccia cyberbullismo, uso dei social, intelligenza artificiale e intelligenza emotiva, con un linguaggio accessibile e non moralistico, il cui obiettivo è quello di fornire strumenti concreti per un uso consapevole della tecnologia, della privacy e delle informazioni online.
Il progetto è sostenuto dalla Rete Nazionale Formazione Scuola, dall’Università degli
Studi di Torino, dalle Acli di Torino, e collabora con numerosi enti locali, tra cui la
Circoscrizione I del Comune di Torino, il Comune di Macerata, la Fondazione ECM,
Fondazione Piemonte dal Vivo e di recente anche con l’ATS delle Marche, per un progetto
legato alle dipendenza da social.


“Sentiment nasce dall’esigenza che le ragazze e i ragazzi ci hanno espresso negli incontri
post-spettacolo: parlare del sé digitale, delle relazioni online e delle difficoltà legate ai
social: cyberbullismo, intelligenza artificiale e fake news oggi sono fenomeni intrecciati per i quali serve un approccio sistemico” afferma il regista Sergio Cavallaro.
Info e accrediti – Segreteria Nuove Forme – biglietteria@nuoveforme.com – Tel 329-4159802 –

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Oltre gli schemi: una sanità inclusiva per identità transgender e di genere diverso. Il nuovo saggio di Davide Costa (Tab Edizioni, 2025) disponibile in libreria e online.

Nel panorama contemporaneo delle scienze sociali, il nuovo saggio di Davide Costa, Beyond the Binary. Connecting Medical Humanities and Healthcare for Inclusive Transgender and Gender Diverse Experience (Tab Edizioni, 2025), rappresenta un contributo innovativo e di ampio respiro sul tema dell’inclusione sanitaria
delle persone transgender e di genere diverso (TGD).
Si tratta del quarto saggio di Costa, ma è il primo in inglese. Il volume sarà indicizzato entro sei mesi su Scopus, una delle principali banche dati bibliografiche internazionali che raccoglie articoli e monografie scientifiche peer-reviewed. Essere indicizzati su Scopus significa che il saggio sarà riconosciuto e accessibile dalla comunità scientifica globale, garantendo visibilità e riconoscimento accademico dei contenuti.
Il saggio — sottoposto a procedura di revisione scientifica “double blind peer review”, ovvero una valutazione in cui né l’autore né i revisori conoscono reciprocamente la propria identità, garanzia di rigore e imparzialità — esplora come i sistemi sanitari, a livello globale e nazionale, riconoscano, gestiscano o talvolta marginalizzino le identità di genere non conformi. Articolato in sei capitoli, il lavoro intreccia approcci teorici e analisi empiriche, adottando una prospettiva multidisciplinare che include sociologia, antropologia medica, studi di genere, sanità pubblica e humanities mediche. Costa impiega tutte le principali metodologie di ricerca – teorico-analitica, quantitativa, qualitativa e visuale – per restituire una visione complessa e stratificata dell’esperienza TGD nella sanità contemporanea. Tra i temi affrontati: le forme di capitale sociale e le “famiglie scelte” come risorsa di resilienza, le barriere strutturali e istituzionali all’accesso ai servizi sanitari, la percezione e la formazione del personale medico, e il ruolo delle narrazioni visive nel riconoscimento delle identità. Il saggio è arricchito da una prefazione del Prof. Raffaele Serra dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che inquadra l’opera nel dibattito internazionale delle medical humanities, e da una galleria fotografica a cura della Dott.ssa Anna Rotundo, che attraverso la fotografia restituisce dignità e presenza
alle voci delle persone TGD. Disponibile nelle principali librerie online e fisiche, Beyond the Binary coniuga rigore scientifico e sensibilità umana, costituendosi come contributo accademico e chiamata all’azione: superare l’inclusione formale per costruire una sanità fondata su equità, dignità e diritti umani.
Focus sull’autore
Davide Costa è sociologo, antropologo della medicina e criminologo. È assegnista di ricerca presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. I suoi interessi di ricerca includono sanità, politiche sanitarie, genere, malattie croniche, devianza, etnomedicina, manicomi, storia della medicina, medicina narrativa ed etnografia. Membro dell’editorial board di riviste scientifiche internazionali, è autore di oltre 80 pubblicazioni accademiche e di quattro saggi: Mangiare da matti (Progetto 2000, 2022), Cannibalismo, questioni di genere e serialità (Tab Edizioni, 2023), Il male velato. Società, medicina, culti (Tab Edizioni, 2024) e il nuovo Beyond the Binary (Tab Edizioni, 2025).
Le sue opere hanno ricevuto riconoscimenti e premi in ambito accademico e culturale, in particolare per l’innovatività metodologica e l’impatto interdisciplinare dei suoi studi.

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In stampa per i tipi di Cultura e dintorni Editore il volume di Laura Giordani “L’arte di adattare i dialoghi per il doppiaggio. Compendio pratico per il futuro adattatore dialoghista”.

Un nuovo importante tassello va ad arricchire la collana di Saggi Cinema una delle più importanti e significative della produzione come del percorso di indagine e di ricerca della Casa editrice Cultura e dintorni di Roma che alla Settima Arte da sempre dedica grande  cura e attenzione. Il volume in uscita, L’arte di adattare i dialoghi per il doppiaggio. Compendio pratico per il futuro adattatore dialoghista di Laura Giordani  è un’opera tanto ponderosa quanto necessaria e indispensabile a indicare, delineare e sublimare un percorso pluridecennale di studi e di ricerche condotte nel corso del tempo dall’appassionata e infaticabile autrice che a questi importanti temi, l’audiodescrizione, in primis per il pubblico cieco e ipovedente, e l’adattamento dialoghi per il doppiaggio ha dedicato e continua a dedicare la sua vita senza risparmio alcuno di passione ed energia. Un’opera di valore e di spessore che si evidenzia e si qualifica da un lato per il suo tasso di professionalità e competenza, qualità che troppo spesso dimenticate mai devono essere date per scontate, dall’altro per il suo valore sociale ed etico. Un libro, ripetiamo e sottolineiamo dunque, necessario e di cui si sentiva la grande mancanza essendo animato dalla prima all’ultima pagina dal desiderio dell’autrice, docente universitaria che ha speso e continua a spendere la propria vita e il proprio impegno nell’insegnamento e nella formazione di generazioni di futuri nuovi professionisti del settore, di donare con grande generosità e mettere a disposizione, non solo degli studiosi del settore, la sua esperienza in primis umana e professionale. Un volume che coniuga efficacemente teoria e pratica con esempi, schemi e tabelle, introducendo a temi complessi con particolare cura, acribia e chiarezza entrando fin nei minimi dettagli di pratiche professionali difficili e articolate come quelle del doppiaggio, vivisezionato in tutti i suoi passaggi, nobilitato, proprio attraverso e grazie a quest’opera, e riabilitato al suo status di Arte. I libro sarà disponibile a partire dal 19/12 p.v. E’ possibile acquistarlo tramite il seguente link: https://www.culturaedintorni.it/wp/negozio/?add-to-cart=5638

Per ulteriori info su ordini e disponibilità scrivere a: redazione@culturaedintorni.it

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Fortezza Est dall’11 al 13 dicembre ospita il debutto romano di “CAPELLI – M. Si desta un mattino da sogni inquieti” del Collettivo Sante di Lana: Luisa Casasanta e Arianna Battilana.

Capelli

M. si desta un mattino da sogni inquieti

Scritto, diretto e interpretato da LUISA CASASANTA

con ARIANNA BATTILANA

Musiche MARK MECCOLI

Produzione SANTE DI LANA

Co-produzione TIEFFE TEATRO / TEATRO MENOTTI

Con il supporto produttivo di FIVIZZANO27 – S.D.I. SRLS

Spettacolo Vincitore del Premio Scintille 2024

Premio Speciale della Giuria al Festival InDivenire 2024

Premio Miglior Attrice al Festival InDivenire 2024

Spettacolo Finalista Direction Under30 2024

Fortezza Est

11-12-13 dicembre 2025 | h. 20:30

Fortezza Est dall’11 al 13 dicembre ospita il debutto romano di “CAPELLI – M. Si desta un mattino da sogni inquieti” del Collettivo Sante di LanaLuisa Casasanta Arianna Battilana, protagoniste di un lavoro che affronta il tema della violenza sulle donne attraverso una narrazione dalle atmosfere oniriche, ironiche, spaventose, sospese fra sacro e profano, vero e falso, poesia e folklore, musica techno e mitologia. Fra ambienti tecno-elettronici e sonorità folkloristiche, ispirazioni bibliche e rivisitazione del mitologico, CAPELLI vuole ribaltare la condizione di vittima riservata alle donne dalla cultura patriarcale. È un racconto polifonico, politico, arrabbiato e spaventoso, femminile e femminista, ironico e crudele. Difficile, come la vita delle donne.

M. si desta un mattino da sogni inquieti e si ritrova trasformata, nel suo letto, in una donna vittima di stupro.È agosto, la calura estiva mangia la campagna pugliese e in un solitario paesino di provincia si consuma l’ennesima violenza di genere, all’ombra degli estatici festeggiamenti per la patrona Santa Maddalena.  La vittima porta il nome della santa, ma fa presto a diventare carnefice: come nelle migliori distorsioni figlie della cultura dello stupro, il victim blaming fagocita tutto lo spazio del reale, si gonfia come un’asfissiante bolla sociale e lascia M. sola a pagare il prezzo di tutto. Maledetta così da un doppio trauma che mai potrà permetterle di ritornare chi era, M. si immerge ed affoga nel proprio dolore, bestialmente, fino ad operare una rinascita, fino a diventare qualcun’altra – un essere nuovo, oscuro, ansioso di conoscersi. Con le voci promiscue del paese e dei suoi genitori che si affollano dietro alla sua porta chiusa, lei affronta la muta con faticosa determinazione, fino alla consapevolezza estatica di quella sua nuova, potente sé.

Capelli

M.Si desta un mattino da sogni inquieti

 11-12-13 dicembre 2025 ore 20:30

Poetica Stagione Teatrale 2025/26 Fortezza Est

via Francesco Laparelli, 62 Roma – Tor Pignattara

Orario Spettacoli giov- ven-sab ore 20:30

biglietto unico 14.00€

Abbonamenti 3 spettacoli 30€/ 5 spettacoli 45€/ 10 spettacoli  70€

www.fortezzaest.com

info e prenotazioni mail prenotazionifortezzaest@gmail.com

| whatsapp 329.8027943| 349.4356219

Ufficio Stampa: Eleonora Turco eleonoraturco.press@gmail.com

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Da oggi, 5 dicembre, la mostra ‘ITACA’ Installazioni e sculture di Nino Ventura a cura di Gina Ingrassia alla Pinacoteca Civica di Follonica | Ingresso libero

Itaca
Souvenir e appunti di viaggio del Capitano Angel Ventura de
Aguadulce e della Duchessa Felicia Schirò Filangeri
Installazioni e sculture
di Nino Ventura
a cura di Gina Ingrassia
5 dicembre 2025 | 22 febbraio 2026
Pinacoteca Civica di Follonica
Piazza del Popolo 1, Follonica (GR)
Ingresso libero
Opening venerdì 5 dicembre, ore 17

Arrivano dal mare – particolare – carretto di ferro e vasi in terracotta 2022 – Foto Enzo Zucco

Un viaggio per mare in sette tappe verso una leggendaria Itaca a tu per tu con la vastità e profondità di un Mediterraneo, crocevia di culture e religioni, leggende e memorie, speranze e utopie che si intrecciano in un’immaginaria narrazione lungo una trama tessuta da oggetti e parole. “ITACA. Souvenir e appunti di viaggio del Capitano Angel Ventura de Aguadulce e della Duchessa Felicia Schirò Filangeri”, mostra inedita dell’artista Nino Ventura, sarà esposta per la prima volta nella Pinacoteca Civica di Follonica dal 5 dicembre 2025 al 22 febbraio 2026, organizzata dal Comune di Follonica con il supporto organizzativo di Comediarting.

Entrando nella mostra, a cura di Gina Ingrassia, si entra in uno spazio fuori dall’ordinario
tra creature improbabili di eco antica, esseri immaginari che richiamano leggende odissee e luoghi fantastici, archetipi e simboli di un viaggio ciclico che abbraccia passato e presente. Prendono vita le sculture in terracotta e bronzo, i vasi canopi e officinali, le maschere e gli dei, escono dai confini di una tela colorata i due avventurosi protagonisti dai nomi altisonanti, ogni cosa o oggetto si anima, assume densità e presenza al soffio vitale dell’artista. In quel mare indefinibile, miscuglio di razze e culture, si apre il palcoscenico dell’arte.

“Itaca non è una mostra convenzionale, è un’esperienza sensoriale e intellettuale che
incoraggia ad attraversare le acque della vita, a immergersi nelle sue profondità e a lasciarsi catturare da una storia condivisa e senza tempo per riscoprire il valore del ritorno, il senso di appartenenza e di ricerca, tra le acque di un mare che non smette mai di raccontarsi. Itaca è un viaggio che conduce dritti al cuore della produzione di Nino Ventura, una metafora della sua ricerca artistica, fatta di esplorazione e di immersione nella materia e nelle infinite possibilità di plasmarla e in parallelo una riflessione sull’arte, le sue potenzialità e manifestazioni, condotta con la consueta profondità e con la scanzonata e picaresca leggerezza che distingue l’artista” spiega la curatrice dell’esposizione Gina Ingrassia. Il percorso che l’artista propone è metafora dell’esistenza, un cammino lungo anni verso quella terra di ritorno, scoperta, speranza che si presenta come miraggio all’orizzonte ma anche simbolo di ricerca incessante, desiderio di approdo in un mare di contraddizioni e storie millenarie. Un’isola, Itaca, che non deve essere necessariamente raggiunta ma avvicinata, desiderata, simbolo di un viaggio dove quel che conta non è la meta ma gli incontri. Le opere di Nino Ventura diventano così un ponte tra passato e presente, tra mito e realtà e invitano a partecipare a questa avventura visionaria che vede protagonisti tutti, ‘Nessuno’ e ciascuno di noi. Chiudono la grande parata i suggestivi uomini faro, emblemi di luce e speranza, un porto sicuro in un mare di incertezza.
“Itaca è un viaggio immaginario di due persone che si amano in un Mediterraneo misterioso e fantastico, nato dall’emozione delle mille storie raccontate a noi bambini da mia nonna materna, la sera, seduti ai piedi dell’Etna. Il viaggio e il saper fare sono gli elementi che concretizzano questa esposizione. Ricordi, oggetti, souvenir che restano a testimonianza di questo fantastico viaggio e delle storie vissute dai protagonisti ad ogni approdo. La scelta dei materiali e la forma stessa delle sculture, che compongono l’allestimento, sono strettamente legate a questi luoghi fisici. Non sono reperti archeologici ma oggetti che ci appartengono e che per questo ci sono familiari” fa sapere Nino Ventura.
L’artista racconta una nuova storia mediterranea, quella della duchessa Felicia Schirò
Filangeri, che nel 1639, passeggiando sulla spiaggia di Mondello, trovò una bottiglia con
dentro un foglietto di carta. Quella bottiglia e quel messaggio avrebbero cambiato la sua vita. Neanche il capitano Angel Ventura de Aguadulce poteva immaginare che il suo messaggio,
‘Vieni con me, partiamo. Andiamo dove ci porta l’onda, per vedere da vicino il Nostro Mare’, affidato a una bottiglia, avrebbe dato vita a quel lungo viaggio nel Mediterraneo. Non si sa come i due riuscirono ad incontrarsi, ma la leggenda vuole che pochi mesi dopo il Capitano era a Palermo per imbarcare la duchessa e partire per quel viaggio. Sarebbero tornati trentasei anni più tardi. C’è chi dice che questo viaggio fu possibile perché, tutti e due, vedevano la vita con gli occhi dei pesci che abitano il mare.
“Tutti conosciamo Itaca, l’isola abbandonata da Ulisse, con Penelope, Telemaco e il cane
Argo che lo attendono per vent’anni. Riferimenti lontanissimi, e al tempo stesso vicini,
all’opera di Nino Ventura che, novello Omero, racconta una nuova storia non solo con le
parole, ma con la materia grezza che diventa scultura, plasmando allo stesso tempo argilla e poesia. Così incontriamo due nuovi personaggi: lui spagnolo di Aguadulce in Almeria, lei
duchessa diciottenne, siciliana di Palermo. Un viaggio d’amore lungo trentasei anni nel
Mediterraneo, proprio come l’eroe più celebre. Lasciamoci trasportare dalla magia di questa nuova avventura, dove gli incontri diventano sculture, talvolta divine, talvolta terapeutiche, oppure oggetti preziosi da riportare a casa. Perché prima o poi la nostalgia della terraferma ci fa ritornare e ci fa comprendere che ogni viaggio è soprattutto un viaggio dentro sé stessi” dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Follonica Stefania Turini.
L’inaugurazione della mostra è in programma venerdì 5 dicembre, alle ore 17, alla presenza dell’artista Nino Ventura e dell’assessore alla Cultura del Comune di Follonica Stefania Turini.
Biografia di Nino Ventura
Nato ad Acireale nel 1959, si trasferisce in Piemonte nel 1967, dove vive e lavora. La sua
attività artistica, dal 1979 ad oggi, si è sviluppata attraverso l’utilizzo di mezzi espressivi
diversi: teatro, cinema, televisione, scultura. Dal 1994 le sue opere sono state esposte in diverse città tra cui Torino, Milano, Nizza, New York, Firenze, San Francisco, Saragozza, Barcellona, Montecarlo, Bologna, Roma, Parigi, Praga, Perugia, Bilbao, Madrid, Gent e sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private. Nel 2002 la sua opera “Angeli- Evoluzione della Specie”, una serie di 12 grandi sculture in terracotta, è entrata a far parte della collezione del Museo de los Angeles – Arte Contemporanea di Lucia Bosè a Turegano in Spagna. Nel 2006 il Centro Culturale Tomás y Valiente di Fuenlabrada a Madrid ospita la sua mostra «Pressioni», in parallelo a quella dedicata a Joan Miró: «Las maravillas». Sempre nel 2006 realizza tre grandi Arcangeli in terracotta e bronzo: Gabriele, Raffaele e Michele, che vengono esposti a Castel Sant’Angelo a Roma, nell’ambito del progetto “Angeli e Angeli”. A gennaio del 2010 viene inaugurata a Fuenlabrada la sua opera “Liquidas convergencias”, una fontana monumentale di 28 metri con 18 pesci in bronzo e 72 piastre in vetrofusione (catalogo Umberto Allemandi). A settembre del 2011, il direttore del Padiglione Italia, Vittorio Sgarbi, lo invita a partecipare alla 54ma Biennale di Venezia – Padiglione Piemonte. Nel 2014 la Città di Castellamonte (TO) gli conferisce la cittadinanza onoraria per i meriti artistici, dopo Umberto Mastroianni, Arnaldo Pomodoro e Ugo Nespolo. Nello stesso anno, su segnalazione della Fyr Navan Global Group, partecipa con mostre personali agli eventi culturali organizzati a Firenze, Shanghai, al progetto “Artour_o – Il Mus” che si svolge a Merida in Spagna nel 2014 e nel 2015 a Praga. Nel 2018 il Ministero dei Beni Culturali – Polo Museale del Piemonte organizza, al Forte di Gavi, la sua mostra personale “Ad occhi chiusi” (catalogo Mondadori Electa). Nel 2023 il Circolo degli Artisti di Albissola Marina gli dedica una personale ed espone per tutto il periodo estivo, sul lungomare degli artisti, la sua installazione “L’Esercito del Piccolo Pesce”. Nello stesso anno il Museo del Parco – Centro internazionale di scultura di Portofino, acquisisce nella collezione la sua opera in bronzo “Tre Pesci”.
Informazioni
Titolo: ITACA
Artista: Nino Ventura
Curatrice: Gina Ingrassia
Organizzazione: Comune di Follonica con il supporto organizzativo di Comediarting
Quando: dal 5 dicembre 2025 al 22 febbraio 2026
Opening: venerdì 5 dicembre, ore 17
Dove: Pinacoteca Civica di Follonica, Piazza del Popolo 1, Follonica (GR)
Ingresso gratuito
Orari: Tutti i giorni, festivi compresi, da martedì a domenica dalle 15.30 alle 19.00
(giorno di chiusura 25 dicembre)
Contatti:
0566.59027 (Museo Magma)
0566.59246 (Biblioteca)
www.comune.follonica.gr.it
www.magmafollonica.it
cultura@comune.follonica.gr.it
frontofficemagma@comune.follonica.gr.it
Ufficio Stampa per Comediarting
Monia Giannetti
Cell. +39 3383898673
moniagiannetti.ufficiostampa@gmail.com

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Il primo incontro di orientamento vocazionale nel Centro di pastorale giovanile ad Albano Laziale.

Dal 5 al 7 dicembre 2025 si terrà ad Albano Laziale il primo incontro di orientamento vocazionale, promosso dai Missionari del Preziosissimo Sangue in collaborazione con le suore Adoratrici del Sangue di Cristo. L’appuntamento, pensato per i giovani dai 18 ai 30 anni, si svolgerà presso il Centro di pastorale giovanile e vocazionale, annesso al santuario di San Gaspare del Bufalo – chiesa di San Paolo. Il percorso, dal titolo evocativo “E tu che storia sei?”, è guidato dal Servizio di pastorale giovanile e vocazionale e intende offrire ai partecipanti uno spazio privilegiato di ascolto, riflessione e confronto, in un clima di amicizia e accompagnamento spirituale.
«Non un accumulo di informazioni, ma la possibilità di instaurare una relazione viva con il Signore Gesù. È questo quello che pensiamo possa arricchire la vita dei nostri ragazzi», così descrive questi giorni don Valerio Volpi, direttore del Servizio di pastorale giovanile e vocazionale dei Missionari del Preziosissimo Sangue. «Viviamo in un tempo in cui, a  partire dai social, si propongono una enorme quantità di contenuti anche in ambito di fede, – continua don Valerio – ma l’esperienza di Gesù non è un accumulo di stuzzicanti informazioni, non è questione di contenuti. Ci vogliono spazi, tempi e luoghi dedicati al silenzio e ad una relazione che va coltivata». Durante le tre giornate, i giovani saranno coinvolti in momenti di meditazione, preghiera sulla Parola di Dio, spazi di silenzio, laboratori, testimonianze e dialoghi personali, strumenti pensati per aiutarli
a leggere la propria storia alla luce della fede e a compiere passi significativi nel discernimento vocazionale.

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San Gaspare del Bufalo (1786–1837), sacerdote romano, dedicò la sua vita alla missione evangelizzatrice e alla diffusione della devozione al Preziosissimo Sangue di Cristo. Il 15 agosto 1815 fondò la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue presso l’Abbazia di San Felice, a Giano dell’Umbria (PG). Conosciuto per il suo ardore apostolico e per la predicazione nelle zone rurali d’Italia, affrontò anche la prigionia durante il periodo napoleonico poiché si rifiutò di giurare fedeltà all’imperatore. Fu canonizzato da Papa Pio XII nel 1954. Presso la rettoria di Santa Maria in Trivio, a pochi passi dalla Fontana di Trevi, sono custodite le spoglie di san Gaspare del Bufalo e del beato Giovanni Merlini, quest’ultimo terzo Moderatore generale dell’Istituto e primo beato del Giubileo.
Roma, 04/12/2025

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Da Antonio e Xavier Bueno a Paola Campanella, fino ai grandi nomi del secondo Novecento come Mimmo Paladino ed Emilio Scanavino. Si chiudono con grande successo di pubblico gli eventi espositivi di SATURA Palazzo Stella.

Paola Campanella, Terrazzo a Genova, 1993, acrilico su tela, cm 130×180 low

Finissage sabato 6 dicembre 2025, dalle ore 15, delle mostre aperte nella splendida cornice di Palazzo Stella, accomunate dal desiderio di offrire al pubblico un panorama articolato e aggiornato delle ricerche artistiche contemporanee. Un panorama caratterizzato dal successo di “Antonio e Xavier Bueno. La realtà è moderna”, a cura di Mario Napoli, focus in cui sono state illustrate le principali tappe dell’itinerario artistico dei due fratelli: dal realismo degli anni Quaranta alle sperimentazioni astratte e neometafisiche di Antonio, fino alle opere di forte intensità emotiva con cui Xavier affrontò il tema dell’infanzia come simbolo di vulnerabilità sociale. Ottimo riscontro di pubblico anche per la pittura sospesa tra iperrealismo e dimensione metafisica
di Paola Campanella, nella personale “Soglie del silenzio” curata da Mario Napoli e inserita nel progetto CALC – Casa degli Artisti Liguri Contemporanei, così come per Nicola Ingravallo, che con “Affordance” – curata da Flavia Motolese – ha coniugato pratica pittorica e sensibilità psicologica. Grande interesse anche per il dialogo fra Guido Annunziata e Luisella Grondona, nella bipersonale “Geografie della mente” curata da Andrea Rossetti. Si conferma il buon riscontro della sezione “Artisti in permanenza”, che da anni rappresenta uno dei pilastri dell’identità di SATURA. Curata dallo staff critico, la selezione riunisce autori individuati per qualità, continuità e rilevanza nel panorama contemporaneo: Silvia Brambilla, Gerolamo Casertano, Franco Dallegri, Walter Di Giusto, Maurizio Forno, Stefano Grondona, Jaekyeong Kim, Carlo Merello, Peter Nussbaum, Paola Pastura, Anna Rocco, Scarella, Antonella Stellini, Nevio Zanardi. Il progetto di valorizzazione affianca esposizione, promozione e rappresentanza professionale strategica.

Nicola Ingravallo – Note per trasformazioni pittoriche – 2023 – olio, smalto e carta su tela, cm 60×50

In chiusura, il progetto della Casa degli Artisti Liguri – CALC continua nella sua missione, proponendo e valorizzando artisti che hanno scritto la storia dell’arte regionale contemporanea, tra cui Edoardo Arvigo, Rocco Borella, Aurelio Caminati, Claudio Costa, Giovanni Fasce, Plinio Mesciulam, Giovanni Profumo, Anna Ramenghi, Mario Rossello, Antonio Sabatelli.
SATURA Palazzo Stella
centro per la promozione e diffusione delle arti APS
Piazza Stella 5/1 – 16123 Genova
tel. 010 2468284 / cell. 338 2916243
e-mail: info@satura.it web: www.satura.it

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