Da “Sotto anestesia” a “La testimone”, le indagini della giovane e brillante detective Judith Lay edite da Cultura e dintorni Editore. Incontro con Chiara Panzini

Da Sotto anestesia a La testimone, le indagini della giovane e brillante detective Judith Lay. Incontro con Chiara Panzini

a cura di Luca Carbonara

Che cosa significa per te scrivere?

Scrivere per me ha un significato liberatorio. In passato è stata un’ancora di salvezza… mi ha aiutato ad uscire da un momento di forte depressione. La scrittura è quel momento in cui posso immergermi nella fantasia, nella mia interiorità senza schemi e confini.

Chiara Panzini autrice de La testimone e di Sotto anestesia

Che cosa ti ha indotto a prediligere la narrativa gialla e quali sono i tuoi riferimenti letterari?

Ho iniziato a scrivere gialli per la mia tendenza alla drammatizzazione in generale. Spesso mi capita di vedere un fatto intorno a me ed iniziare a fantasticarci sopra, talvolta in una maniera al limite del paranoico. Sono sempre stata appassionata di thriller e gialli, tanto in letteratura che nell’industria cinematografica. Da teenager ho divorato i romanzi di Stephen King. Oggi leggo un po’ di tutto, Donato Carrisi come Dan Brown, ma la regina della mia libreria resterà sempre Agatha Christie.


Judith Lay, la giovane e brillante detective protagonista dei tuoi libri gialli, è un personaggio molto ben definito e caratterizzato: posto che in tutti i personaggi c’è sempre la trasposizione di qualcosa di chi li ha creati, quanto e in che termini la si può considerare il tuo alter ego?

Partendo dal presupposto che “in tutti i personaggi c’è sempre la trasposizione di qualcosa di chi li ha creati”, presupposto che condivido pienamente, non saprei distinguere quanto ci possa essere di me e/o quanto di ciò che (invece) avrei voluto ci fosse. Certamente è istintiva come me: tendo a lanciarmi nelle situazioni e a rifletterci solo a posteriori. Ma lei è sicuramente più curiosa ed osservatrice. Siamo entrambe disordinate, ma Judith (e spero solo Judith) talvolta è anche un po’ goffa. Senza dubbio è più coraggiosa.

Un altro aspetto che tipizza le tue storie è l’ambientazione che è sempre pienamente calata nel mondo anglosassone di cui si percepiscono distintamente gli echi, i riferimenti e i richiami. Sono forse dovute alle influenze degli autori a cui ti ispiri le ragioni di questa scelta?

In realtà quando ho ambientato il primo romanzo, Sotto anestesia, in mente avevo il quartiere dove sono vissuta a Londra per qualche mese. Era un quartiere piuttosto lontano dal centro, ma ben caratterizzato dalla presenza di diverse attività, che facevano quasi pensare ad un paesino all’interno di quella grande metropoli che è la capitale del Regno Unito.

Nella tua pervicace e al contempo quasi onirica ricerca del colpevole, che nei tuoi plot narrativi sembra scaturire più dalle circostanze e dagli eventi che da un’autentica predisposizione al male, c’è la convinzione che il confine tra il Bene e il Male sia davvero sottile e insieme la riposta speranza che la Giustizia trionfi sempre e con essa la verità?

Già la Bibbia ci insegna che bene e male sono parte dello stesso albero, sono imprescindibilmente legati, tanto che l’uno non può esistere senza l’altro. Inoltre, rifacendomi al famoso detto “Non tutto il male vien per nuocere”, sono dell’idea che, in effetti, a volte, davanti alle difficoltà si trovano soluzioni che si rivelano talmente valide, da trasformare un problema in una opportunità. O esperienze, che abbiamo vissuto in maniera più o meno traumatica, gettano le basi per costruire un futuro del tutto inaspettato. Per quanto riguarda Giustizia, Verità e Bene ho una visione ottimistica : confido in ciò che tradizionalmente è risaputo… alla fine vince sempre il Bene!

Dopo Sotto anestesia. Indagine di una detective per caso e La testimone. Le indagini della giovane detective Judith Lay molti lettori si sono appassionati e affezionati al personaggio da te creato. A quando una sua nuova indagine e una sua nuova palpitante avventura?

Sto lavorando su una nuova indagine di Judith, che dovrà ancora affrontare delle scomode e inaspettate verità…questa volta persino personali.

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