La siccità e le sue conseguenze. Perché anche la siccità peserà sulla bolletta degli italiani?

Con l’arrivo dell’estate la siccità continua a farsi sempre più grave e radicata su tutta l’Europa Meridionale, con Spagna, Grecia e Italia sempre più assetate. Oltre ai danni diretti su colture e biodiversità, la scarsità d’acqua porta con sé tutta una serie di effetti indiretti tra cui quelli relativi alla produzione e al conseguente consumo di energia.

La siccità e la situazione in Italia

Nel Bel Paese la siccità è diventato un problema che, contrariamente al passato, sta colpendo tutte le regioni da Nord a Sud con nessuna area che può dirsi esclusa.

Le maggiori criticità si registrano nel Nord, con la regione Piemonte che registra interi territori in cui non piove da più di cento giorni. Il grande assetato è proprio il Po che soffre della peggiore siccità degli ultimi settant’anni, con il razionamento dell’acqua che,  per la prima volta nella storia, è arrivato in primavera. Nel Centro-Sud la situazione non è tanto migliore, con un decremento del volume annuale della portata del Tevere che è crollato del 15% negli ultimi vent’anni e le colture che continuano a soffrire in tutto il Meridione.

Il fiume Tevere vittima della siccità estiva

Il Governo sta provando a mettere delle toppe a questa situazione come ad esempio attraverso il progetto di “rinaturazione del Po” inserito nel Pnrr. L’impegno sembra però essere tardivo e non appare sufficiente per risolvere un problema così grave. Lo stesso Mario Draghi, ha recentemente sostenuto che i trecentosessanta milioni destinati al risanamento del Po sono un grande investimento che si rende necessario e urgente per il Paese. La persistente mancanza d’acqua su tutto il territorio nazionale sta facendo scattare razionamenti in diverse aree del Paese. In questi casi la precedenza va al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, andando a rallentare di contro tutte quelle attività “non strettamente essenziali”. Nonostante le manovre intraprese per tamponare gli effetti del caldo, si stima che ci sarà una riduzione della produzione ortofrutticola tra il 30% e il 40% solo nella Pianura Padana.

Gli effetti del razionamento su produzione e utilizzo di energia

Il razionamento dell’acqua, che stiamo cominciando a vedere in questi giorni, colpisce anche la produzione e l’utilizzo dell’energia elettrica. Quest’anno dare acqua ai frutteti costerà quasi il doppio rispetto all’anno scorso a causa del prezzo dell’energia elettrica utilizzata. La scarsità di irrigamento naturale, infatti, porterà a un ricorso massivo all’irrigazione artificiale con conseguenti aumenti delle bollette degli agricoltori e del prezzo dei beni ortofrutticoli. Se l’irrigazione artificiale porta ad un incremento dell’utilizzo di energia, la siccità avrà un forte effetto anche sulla stessa produzione di energia. Sono già diverse le centrali termoelettriche e idroelettriche che hanno dovuto cessare le loro attività a causa proprio della mancanza di acqua. È il caso, ad esempio, delle centrali A2A di Sermide e di Ostiglia che negli ultimi giorni hanno dovuto chiudere i battenti proprio a causa dei livelli troppo bassi del Po, che è sceso sotto il livello massimo necessario per la creazione di energia idroelettrica. Secondo la relazione tecnica curata dal Joint Research Centre europeo l’energia immagazzinata da impianti idroelettrici a inizio marzo 2022 era di 774 GWh, quasi il 27,5% in meno rispetto all’anno scorso. Quando parliamo di siccità, quindi, oltre ai problemi diretti, dobbiamo valutare anche quelli indiretti che, in un momento di crisi energetica come questa, possono farsi sentire non solo in bolletta ma anche sui posti di lavoro di centinaia di persone. Speriamo solo che gli interventi del Governo, grazie anche ai fondi del Pnrr, possano tamponare la crisi odierna e riuscire a risanare in maniera strutturale la Sete del nostro Paese.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/siccita-aumento-bolletta/

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