INVITO STAMPA | Cinema e Arte, mercoledì 9 ottobre ore 11 a Palazzo Merulana conferenza stampa di presentazione della mostra “Roma nel Cinema a pennello”

INVITO STAMPA

In occasione della Festa del Cinema di Roma 

Palazzo Merulana 

sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi

gestito e valorizzato da Coopculture

 

è lieto di presentare la mostraRoma nel Cinema a pennello.
I bozzetti pittorici dei manifesti cinematografici,
da “Roma città aperta” a “La voce della luna”

Ideazione e Cura

Stefano Di Tommaso e Paolo Marinozzi

10 ottobre – 8 dicembre 2024

Anteprima per la Stampa: mercoledì 9 ottobre ore 11

L’esposizione,  inserita all’interno del palinsesto della Festa del Cinema di Roma e 

che  gode del contributo di SIAE  e del patrocinio di ANICA, 

 rende protagonista la città di Roma in maniera originale e inedita, 

ovvero nell’illustrazione cinematografica, con cinquanta bozzetti pittorici di grandi artisti, 

realizzati per la stampa tipografica dei manifesti.

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Le “Super Cavie” del Terzo Millennio. La recensione di Letizia Gariglio

Se nel libro precedente, Reietti, Rossella Monaco ci presentava un’umanità in serio pericolo di mutazione, ora, in Super Cavie, il processo ha già avuto luogo. La super-bio-tecnologia ha già realizzato pienamente la deriva transumanista del genere umano. Gli ibridi umanoidi ottenuti con impianti hi-tech passano da esaltati stati di soddisfazione per la loro nuova condizione di uomini-macchina a sentimenti di rimpianto per lo stato di uomini naturali di antica memoria. Gli esagerati, da una parte e dall’altra, non mancano mai, e vi è chi oscilla fra l’attaccamento al passato

della condizione umana, e l’esaltazione del feroce appetito di maggior tecnologia, più impianti, ancora più cheaps… Si riconfermano in questo libro altre scelte di stile già

La copertina della silloge di racconti di Rossella Monaco edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘Pornodistopia’”.

adottate dall’autrice nei suoi libri precedenti: il gusto per una accentuata sessualizzazione di personaggi e accadimenti, che può non essere gradita a una parte di lettori, il gradevole mescolamento di toni alti e bassi, di sacro e profano, di riferimenti altamente culturali insieme a stereotipie e modalità linguistiche dialettali: un mix che consente al lettore di riconoscere in modo certo le sue produzioni letterarie.

Il volume di Rossella scorre a grande velocità, se ne fa una fruizione al galoppo, sia perché il lettore è spinto da un torrenziale flusso di eventi, paradossi, trovate geniali, colpi di scena, sia perché il flusso ritmico narrativo scelto dall’autrice è molto veloce.

Si è tentati di affezionarsi ai personaggi anti-eroici che scorrono fra le pagine, ma non vi è il tempo necessario per una affiliazione affettiva, quando ecco che altri personaggi, altrettanto sfigati, prendono in corsa il posto dei precedenti, in una tragica farsa

fluviale. È fluido il ritmo di narrazione come lo è il caotico flusso degli eventi, dei ruoli sociali, dell’incessante e irrazionale avvicendarsi di fatti di questa era di fine kaliuga, caratterizzato da una condizione di polverizzazione atomica priva di consistenza, in cui l’unico parametro valido sembra rimanere la dispersione nella molteplicità e nel processo di dissoluzione.

I nostri grandi timori di uomini di terzo millennio, spaventati dalle narrazioni apocalittiche del mainstream, stretti nella morsa di imposizioni sanitarie e sociali non desiderate, preoccupati del futuro uso delle intelligenze artificiali, delle

Letizia Gariglio

nanotecnologie, dell’andamento della nostra società, fondamentalmente priva di moralità, tutti si ritrovano in questo volume, catapultati nella piena realizzazione di ogni più pessimistico timore.  La tragedia si colora di toni via via sempre più paradossali, in cui al caos perpetuo si mescola un’efficiente quanto inutile e perversa organizzazione di cose e di uomini.

Al mondo mediatico, onnipresente nei racconti, non può che fare gola la «prima scimmia con cervello umano» o «il primo uomo con corpo di scimmia», protagonista indiscusso insieme a un gruppo di super cavie, super eroi del transumanesimo, perfetti per suscitare l’interesse del mainstream e delle forme spazzatura ad esso care. C’è solo una condizione, anche lì, per poter essere ammessi fra le celebrità: sottostare pienamente alle convenzioni imposte dai gestori dell’informazione e delle regole della società.

Nella nostra vita reale odierna qualcuno ha già accettato di farsi impiantare microcheaps con i quali eseguire una serie di operazioni noiose della vita quotidiana e della burocrazia: non sono che piccoli anticipi su quello che probabilmente sarà il futuro della specie umana; nella vita delle Super Cavie, preconizzata da Rossella Monaco, la tessera bancomat è sostituita da una semplice strizzatina d’occhio, ma, ahimè, sarà di prossima realizzazione il cheap Final Destiny, che prevede il suicidio collettivo.

Non ci sarebbe alcun problema se non intervenisse l’assuefazione ai microcheaps, uguale a quella che si prova per le droghe. Allora le Super Cavie diventano insaziabili. Malgrado la profusione di impianti, proprio come noi, anche loro non sono indenni da una serie infinita di malattie, spontanee o procurate. Per esempio soffrono di «paraplegia del pensiero», che li fa ripetere all’infinito sempre gli stessi atrofizzati pseudo-ragionamenti; oppure soffrono di «personalità labirintica», e il soggetto agisce come un minotauro divoratore del pensiero unico, oppure è penalizzato da «ignavismo dantesco», con cui si sentono perseguitati da vespe e mosconi come nel III Canto dell’Inferno.

Nel mondo delle Super Cavie tuttavia un semplice raffreddore sarebbe impossibile: protetto da un certo numero di mascherine, infilate una sull’altre, i protagonisti sono certamente al riparo da ogni virus, ma stramazzano al suolo per mancanza d’aria. Come avvengono le cure nel loro mondo? Con i quantun dot, collegati direttamente con le basi mediche del Centro Umanitario per il tuo Bene (CUB). Le diagnosi si sprecano e ciascuno, con il proprio documento sanitario elettronico personale, sgomita con gli altri per prendere punti sulla scala sanitaria: pesti bubboniche, malarie perniciose, epilessie e cardiopatie gravi, si disputano un punteggio ragguardevole con forme incurabili di diabete e vanno a formare un bel pacchetto di punti insieme a un certo numero di altre malattie mortali.

L’organizzazione degli umani in gruppi perfettamente sincronizzati nei movimenti e nel pensiero unico è un gioco da ragazzi: l’élite che comanda i software è padrona del mondo e di tutta la popolazione del pianeta. Malgrado ciò nell’insieme la società delle Super Cavie è una società felice. Scrive Rossella Monaco: «Si potrebbe immaginare una società di schiavi orribilmente depressa, nulla di più lontano dalla realtà: gli esseri umani non sono mai stati così felici. Nei secoli di ubbidienza ai vari dittatori e padroni avevano la possibilità di ribellarsi, di erigere barricate, di essere originali, ed è stato proprio questo a renderli inquieti, infelici. Il libero arbitrio è estenuante».

Anche il gioco della guerra fa parte dei giochi voluti dall’élite, anzi è il gioco preferito. Quando la guerra si instaura con gli alieni, poi, può davvero rendere felici. Può produrre la sindrome di Stoccolma e far innamorare del nemico: in special modo del Capitano degli alieni Oronzyo Quoque. Gli alieni circondano la Terra da alcuni mesi e Oronzyo, apparendo in video ai terrestri, ha conquistato un posto nel loro cuore, una sorta di amore/odio, e li ha convinti persino a sacrificare i propri figli in una specie di ecatombe. Ora sta proponendo il sacrificio globale. Noi lettori ci rimaniamo malissimo quando scopriamo che il Capitano in realtà era un funzionario della Nasa che si fingeva alieno.

Finché gli alieni arrivano davvero presso i terrestri. E ci rimangono malissimo. Gli alieni, s’intende, ci rimangono malissimo, perché la Terra è ridotta a una pattumiera.

Quando, nel 2048, in Antropollene, incontriamo l’umanità sopravvissuta, l’umanità è divisa in tre generi fondamentali, suino bovino e volatile, cui si aggiungono alcune sottotipologie, come i Centauri, i Minotauri, gli Antropolli (da cui deriva il nome dell’era). I Minotauri si ritengono superiori ai figli di Circe, i Centauri affermano di possedere sangue blu, agli ovini non resta che belare, ma la vera élite intellettuale è rappresentata dagli Antropolli.

Non nego di ritenere che il racconto probabilmente più vicino alla realtà odierna sia LGBT+, in cui la pedofilia è ammessa, condizione che oggi, nella nostra realtà è in corso di realizzazione (con ottimi risultati ottenuti dai gruppi internazionali perseguenti la liberalizzazione della pedofilia). Scrive Monaco: «Legge 654, comma…: “Se un adulto fa delle avances a un minore non è un pedofilo, ma un ‘bambinone’, una persona non sviluppata completamente, rimasta cioè nell’età puberale” pur essendo il corpo invecchiato». Uno, insomma, che non bisogna far soffrire con delle critiche inadeguate. Nello stesso racconto, oltre al trastullamento sessuale con i minori, è desiderabile ogni forma di fluidità sessuale: è possibile sperimentare ogni stato, ogni gender, da quello gay a quello asessuato, da quello transessuale a quello queer, da quello lesbico a quello pansessuale… ed è possibile persino sperimentare l’antica condizione eterosessuale.

Esiste anche il genere canuomo o uomo-cane: dà grandi soddisfazioni alla sua padrona, anzi è l’uomo che lei ha sempre desiderato. E questa, finalmente, è in un certo modo una storia a lieto fine, perché quando i ladri assaltano la casa per rubare, sebbene il canuomo non sia in grado di difendersi, entra in scena il cane del vicino, un pericolosissimo gigantesco corso, che divora i ladri e salva il canuomo: nasce così un’amicizia per sempre.

In un mondo distopico in cui tutto è fluido l’apice è rappresentato dalla Fluid Family (è anche il titolo del racconto), in cui maternità e paternità sono surrogate: il coito un episodio del tutto inutile, tutto si fa in provetta. I bambini si ordinano à la carte: sesso, colore pelle occhi, altezza, ecc. ecc. Sentimenti, emozioni… tutto inutile. Tuttavia, anche in questo panorama di efficienza e razionalità può accadere l’imprevisto. Così un figlio scartato (a causa di un paio di occhi verdi) finisce nel programma di smaltimento, secondo la regola, in un centro di scarti umani. Ma nel racconto di Rossella accade che il figlio fallato, rifiutato da chi l’aveva ordinato (come una pizza), divenuto grande, scrive una lettera d’amore alla madre che l’aveva portato in grembo (la parcheggiatrice, nome in codice). L’impossibile avviene; la famigliola biologica si riunisce; è un vero peccato che nel salotto televisivo il loro incontro venga distrutto dalla cattiveria del pubblico.

Nel mondo distopico delle Super Cavie persino gli Angeli, venuti sulla Terra per offrire un’ultima possibilità di salvezza, vengono sbeffeggiati e presi per matti. In ospedalizzazione forzata, l’Angelo venuto in aiuto degli umani, si trova immerso in un ambiente ospedaliero dove medici e infermieri fanno bottino di braccia, gambe… e ali! Il povero angelo si immerge in un mondo di allucinazioni, finendo col sognare di consegnare pizze in motorino per i gironi infernali della Divina Commedia. In seguito diventerà il personaggio di un blog.

Inutile dire che alla fine gli umani si estingueranno, ma non come conseguenza di tutte le loro scempiaggini, come si potrebbe pensare, ma a causa della caduta di un meteorite sulla Terra. Sul nostro pianeta sopravviverà una sola forma di vita: gli scarabei stercorari, che come è noto si nutrono di merda.

Letizia Gariglio è giornalista, scrive regolarmente su riviste di cultura articoli di teatro, arte e sostenibilità. È autrice di testi teatrali e di performances che hanno partecipato a rassegne; brevi saggi su aspetti simbolici dell’antropologia e della mitologia.

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Secondo firma copie il 5 e 6 ottobre della silloge di racconti di Rossella Monaco “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘”Pornodistopia’” edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore.

Secondo firma copie domani sabato 5 ottobre domenica 6 ottobre alla libreria Feltrinelli di Via Vittorio Emanuele Orlando di Roma (zona p.zza della Repubblica), sia mattina che pomeriggio, della silloge di racconti di Rossella Monaco Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e “Pornodistopia” edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore

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«Ecco ora il momento favorevole…» (2 Cor. 6,2). La Missione Popolare predicata dai Missionari del Preziosissimo Sangue a Luzzi (CS), dal 5 al 20 ottobre 2024

«Carissimi fratelli e sorelle, in occasione del 25° anniversario dell’istituzione della parrocchia dei Sacri Cuori, e in comunione con le altre parrocchie dell’Unità Pastorale di Luzzi, avete organizzato una missione popolare che rinsaldi la memoria della storia ecclesiale vissuta fino ad oggi e si apra al futuro, affinché esso possa essere benedetto dal Signore. Non è il momento per esprimere delusione o lamenti sul fatto che la storia cambia. Tutto cambia, anche la storia! Ma proprio in essa, quella che stiamo vivendo, ci raggiunge l’invito dell’Apostolo Paolo, che ci suggerisce: “Ecco ora il momento favorevole!”. Questo è il tempo per prendere sul serio il Vangelo, la vita fraterna nella Chiesa, il servizio verso i più deboli, l’amore e la riconciliazione con tutti!». Queste le parole di Mons. Giovanni Checchinato, Arcivescovo Metropolita di Cosenza – Bisignano, pronunciate nel suo messaggio in occasione della Missione Popolare guidata dalla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.   

«L’Istituto fondato da San Gaspare del Bufalo il 15 agosto 1815, fedele al carisma del Fondatore e alla tradizione secolare delle missioni popolari, continua anche oggi, da oltre 200 anni, questo servizio alla Chiesa attraverso l’attività apostolica e missionaria del ministero della Parola» – spiega don Flavio Calicchia, direttore del Centro per l’Evangelizzazione della Provincia Italiana. «La missione popolare» – continua don Flavio – «è un tempo di predicazione straordinaria che mira a raggiungere tutti, senza lasciare indietro nessuno: famiglie, scuole, associazioni sportive, ospedali, RSA, persone anziane o comunque in condizioni di fragilità, carceri… e poi ancora, i luoghi della vita quotidiana: attività commerciali, piazze, bar, sale giochi, centri di aggregazione, ecc. I missionari, in stretta collaborazione con i Vescovi e i Parroci, organizzano il tempo e il modo dello svolgimento della missione, tenendo conto della motivazione di tale richiesta e dei bisogni reali della parrocchia e del territorio dove essa quotidianamente svolge il suo servizio. L’obiettivo centrale della missione? La prossimità, che nasce dalla consapevolezza di un bisogno e dall’incontro personale con Gesù, il prossimo per eccellenza! È Lui l’unica fonte di ogni nostra ispirazione! La missione è un vero e proprio tempo di Grazia!». 

Don Andrea Lirangi, parroco dei Sacri Cuori, in una lettera rivolta a tutta la comunità, condivide: «Dopo le celebrazioni giubilari per il 25° anniversario, eccoci a vivere il cuore di questo tempo di grazia: la missione al popolo! Le parole dell’Apostolo Paolo, che ci accompagneranno durante le due settimane della missione, ci esortano ad accogliere l’azione di Dio, la sua iniziativa, che desidera entrare nella nostra vita. Ecco un motivo in più per vivere bene il tempo delle Missioni: offrire la testimonianza della fede vissuta a un mondo in difficoltà, che ha bisogno di ritornare a Dio e di conversione! Il “ritornare a Dio con tutto il cuore” durante questo tempo delle Missioni passa attraverso il seguire Gesù, il Crocifisso Risorto, nella certezza di essere stati redenti dal suo Sangue. È un cammino in cui imparare ogni giorno a uscire sempre più dal nostro egoismo e dalle nostre chiusure, per fare spazio a Dio che apre e trasforma il cuore».  

Durante le due settimane di predicazione, ci sarà la presenza di dieci Missionari del Preziosissimo Sangue (due dei quali responsabili dell’ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale), un seminarista della stessa Congregazione, due suore Adoratrici del Sangue di Cristo, due famiglie missionarie e dieci laici. 

Roma 01/10/2024 

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Doppio appuntamento in libreria con la scrittrice e attrice Rossella Monaco autrice della silloge di racconti edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘Pormodistopia’”

Doppio appuntamento in libreria con la scrittrice e attrice Rossella Monaco autrice della silloge di racconti edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e “Pornodistopia”. Il primo firmacopie sarà nei giorni 28 e 29 settembre alla libreria Feltrinelli di Viale Libia186 di Roma (zona quartiere Africano, fermata Metro Libia). entrambi i giorni sia la mattina dalle 11 alle 14 che il pomeriggio dalle 15 alle 20. Una preziosa occasione per incontrarla, conoscerla, ascoltarla leggere e interpretare i suoi racconti e avere una sua dedica sul libro. Il secondo appuntamento sarà con le stesse modalità alla libreria Feltrinelli di Via Vittorio Emanuele Orlando, 78 di Roma (zona p.zza della Repubblica, stazione Termini) nei giorni 5 e 6 ottobre p.v.

Tra uomini robotizzati, microchip, estremizzazione di una realtà sempre più virtuale e aumentata, un viaggio tanto straniante quanto perturbante in un presente quanto mai prossimo venturo in un mondo distopico abitato da un’umanità sempre più disumanizzata. Tra una sana satira e una feroce ironia. Disponibile dalla prima settimana di giugno.

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“Premio Letterario Giuseppe Di Vittorio”: venerdì 27 settembre la premiazione dei vincitori

Venerdì 27 settembre, alle ore 17.30, nell’ambito della Festa del Tesseramento della CGIL di Roma e del Lazio, si terrà la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Letterario Giuseppe Di Vittorio, promosso dall’Iress Lazio insieme alla Cgil regionale e alla Fondazione Di Vittorio.
L’evento avrà luogo presso Piazza Coperta, in via Collegentilesco 10 (Arco di Travertino).

Il Premio, di rilevanza nazionale, nasce con l’obiettivo di promuovere, anche in Italia, la letteratura della ‘working class’, valorizzando romanzi e racconti che pongono il mondo del lavoro al centro della narrazione.
L’iniziativa vuole dare voce alle autrici e agli autori capaci di raccontare le molteplici sfaccettature del mondo del lavoro, stimolando al contempo nuove prospettive narrative.

Sono sei le opere finaliste, selezionate dalla giuria scientifica, che si contenderanno il primo premio, attribuito da una giuria popolare composta da lavoratrici e lavoratori: “Orata in offerta” di Elisa Audino, “Memorie di una famiglia di guantai” di Antonio Caiafa, “Trash” di Martino Costa, “Per giusta causa” di Danilo Conte, “Quarantamila” di Cristiano Ferrarese e “Cronache della sesta estinzione” di Stefano Valenti. A una di queste opere la giuria scientifica assegnerà’ anche una menzione speciale.

Sono invece 16 i racconti inediti selezionati per la loro qualità e che saranno pubblicati in una speciale raccolta curata da una casa editrice partner del Premio.

Alla cerimonia parteciperanno i membri della giuria scientifica (Filippo La Porta, Lidia Ravera, Alessandro Pera, Carlo Baghetti, Angela Scarparo e Simona Baldanzi) e della giuria popolare.

I premi saranno consegnati dal segretario generale della CGIL, Maurizio Landini.

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La bella e coinvolgente presentazione della silloge di racconti edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘Pornodistopia’” a Roma presso il Parco della Resistenza dell’8 settembre

La bellissima e coinvolgente presentazione mercoledì 11 settembre della silloge di racconti di Rossella Monaco edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e “Pornodistopia” presso il Parco della Resistenza del’8 settembre a Roma con Rossella Monaco, Evaldo Cavallaro e Chiara Pavoni.

per info su ordini e disponibilità del volume scrivere a; redazione@culturaedintorni.it

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Mercoledì 11 settembre alle ore 19.00 presso l’Oasi Cestia nel Parco della Resistenza dell’8 settembre in viale Manlio Gelsomini a Roma, presentazione della silloge di racconti di Rossella Monaco edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘Pornodistopia’”.

Mercoledì 11 settembre alle ore 19.00 presso l’Oasi Cestia nel Parco della Resistenza dell’8 settembre in viale Manlio Gelsomini (nei pressi della Piramide Cestia) a Roma, presentazione della silloge di racconti di Rossella Monaco edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e “Pornodistopia“. Con l’autrice interverrà Evaldo Cavallaro, psicoterapeuta esperto di ipnosi.

Tra uomini robotizzati, microchip, estremizzazione di una realtà sempre più virtuale e aumentata, un viaggio tanto straniante quanto perturbante in un presente quanto mai prossimo venturo in un mondo distopico abitato da un’umanità sempre più disumanizzata.. Tra una sana satira e una feroce ironia.

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“Palladio a Palla!” di GOGODUCKS. Il felice connubio tra la Musica, la regina delle arti, l’Architettura, sublimata dalla visione palladiana, e l’Universo digitale in espansione

Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” 

Un omaggio a uno dei più grandi artisti della storia. 

Un viaggio nel territorio che l’ha visto nascere e operare, in equilibrio tra jazz, musiche improvvisate, architettura e universo digitale 

Trentunesima produzione per nusica.org, associazione culturale ed etichetta musicale particolarmente attiva nella promozione  e nel supporto di artisti innovativi. 

Il nuovo lavoro di GOGODUCKS uscito il 6 settembre 2024. Il disco è stato anticipato dall’uscita dei singoli Hang Arano (26 luglio), Broder (9 agosto), At the roundabout (23 agosto). 

Villa Maser,, foto di Elisa Caldana

Si muove in bilico tra estro e linearità l’ultimo lavoro di GOGODUCKS (Francesca Remigi, Luca Zennaro e Paolo Peruzzi) in uscita il 6 settembre per l’etichetta musicale nusica.org. 

Vincitore del bando “Per Chi Crea” di SIAE, con il sostegno del MIC, Palladio a Palla! è un disco che già dal titolo svela l’originalità del suo impianto, omaggio in musica a uno dei più influenti architetti della storia, il veneto Andrea Palladio. 

Il progetto, ispirato a nove delle ville cinquecentesche note appunto come palladiane, tenta una virtuosa sintesi fra jazz, musiche improvvisate, architettura e universo digitale. 

La cover del nuovo disco dei GOGODUCKS

Partendo dallo studio del patrimonio lasciato da Palladio, i GOGODUCKS presentano un album tributo alla sua architettura, traducendo in musica alcune delle tecniche compositive adottate nelle sue opere: l’utilizzo ben delineato di ritmo, armonia, struttura, energia, i rapporti tra gli elementi, le proporzioni matematiche e la rilettura della tradizione. Il legame con il territorio veneto, loro Regione d’origine, porta i GOGODUCKS alla collaborazione con il creative coder veronese Sergio Zacco per la realizzazione di un videomapping ispirato alle planimetrie e ai disegni architettonici, rendendo così visibile la traduzione musicale dell’architettura palladiana. Fondamentale anche la collaborazione con Villa Angarano e Villa di maser per lo shooting del videoclip, di una video intervista e alcuni reels. 

Villa Maser, foto di Elisa Caldana

In questa prospettiva, il lavoro compositivo messo in atto nell’album mira a dar vita a organismi sonori via via apparentabili alle forme di Palladio, ai ‘meccanismi’ di linearità e bellezza del suo agire che conducono, spesso, a un’immersione contemplativa. 

I nove brani di Palladio a Palla! definiscono così una nuova geografia, un mosaico dalle tessere ironiche ed evocative con titoli fondati su giochi di parole, calembours che svelano il carattere innovativo del progetto (Better ask Barbra, Sir Ego, At the roundabout, Hang Arano, Poiena, E mò?, Broder, Corner, Malcontenta) e mostrano la forza della tradizione come il carattere perennemente attuale delle bellezza eterna. 

Francesca Remigi, batterista versatile, compositrice sperimentale e improvvisatrice innovativa, è un’artista residente a Milano. Vincitrice del concorso di Italia-Jazz Nuova Generazione Jazz 2021 e del Top Jazz 2022 (Musica Jazz) come miglior nuovo talento italiano, Francesca è conosciuta per le molteplici collaborazioni internazionali nel campo della Creative Music con musicisti come Steve Lehman, Danilo Perez, Dee Dee Bridgewater, Carmen Staaf, George Garzone, Joachim Florent, Kris Davis, Val Jeanty, Nicole Glover, Immanuel Wilkins, Marion Hayden, Ellen Rowe, Sharel Cassity, Bruno Chevillon, Yuhan Su, Alexander Hawkins, Tomeka Reid, Angelika Niescier, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Camila Nebbia. Nota per la partecipazione a rinomati festival internazionali tra cui L’Off Jazz 2022, Melbourne International Jazz Festival 2022, EFG London Jazz Festival 2023, DC Jazz Festival 2021, Tashkent Jazz Festival 2024, Umbria Jazz Festival 2022 e Panama Jazz Festival 2022, Francesca è vincitrice del Premio SIAE 2022, del Premio come miglior solista al Getxo Jazz Competition 2022 e del primo premio al prestigioso Keep an Eye International Award 2023, ed è finalista del Next Jazz Legacy Award 2023 e 2024 di New Music USA. 

Luca Zennaro è un chitarrista, compositore e bandleader nato a Chioggia (Venezia) nel 1997. Negli anni passati Luca ha esplorato vari territori musicali: con il suo nuovo EP “ZENMUSIC” approccia la musica elettronica in un progetto che coinvolge musicisti come Chris Fishman, Giovanni Iacovella, Michelangelo Scandroglio, Francesco Panconesi e PPIERRRRE. L’originalità del gruppo sta nel sapersi muovere con disinvoltura sia sul versante elettronico che su quello acustico. Luca è inoltre ci-fondatore di Hackout!, trio con il quale ha registrato due album in 2 anni e con cui ha realizzato due tour europei. Luca ha collaborato con musicisti nazionali ed internazionali come Benjamin Clementine, Francesco Bearzatti, Jacky Terrasson, Gabriele Mirabassi, Chris Fishman, Alessandro Lanzoni e molti altri. Negli anni passati si è esibito in festival e club in Messico, India, Israele, Danimarca, Svezia, UK, Senegal, Norvegia, Germania, Olanda, Belgio, Grecia, Spagna, Ungheria, Francia, Austria e Lettonia. Luca è considerato come uno dei musicisti più interessanti della scena jazz italiana. 

Paolo Peruzzi, “un musicista con la natura curiosa ed inquisitiva per spingere il genere in avanti” nelle parole della NEA Jazz Master Terri Lyne Carrington. Kris Davis lo descrive come “straordinariamente talentuoso, laborioso, curioso”. Fondatore nel 2015 del pluripremiato ensemble di percussioni da camera Palladrum, dopo il diploma al conservatorio Pedrollo di Vicenza, ha proseguito con il diploma di performance al Berklee College of Music di Boston, USA. È stato parte del Berklee Institute of Jazz and Gender Justice, la cui missione è quella di sostenere e supportare una trasformazione culturale nel jazz avendo la giustizia di genere e la giustizia razziale come principi guida. 

  1. Malcontenta (04:06) 
  1. Hang Arano (06:32) 
  1. Broder (05:29) 
  1. At the roundabout (05:09) 
  1. Corner (03:31) 
  1. E mò? (04:00) 
  1. Poiena (05:38) 
  1. Better ask Barbra (03:26) 
  1. Sir Ego (05:36) 

Francesca Remigi | batteria, percussioni Luca Zennaro | chitarra, elettronica 

Paolo Peruzzi| vibrafono e programmazione Sergio Zacco | creative coding 

Andrea di Pietro della Gondola | architettura 

Registrato presso Artesuono Recording Studio Registrato, mixato e masterizzato da Stefano Amerio Prodotto da GOGODUCKS 

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Anna Maria Fabriani. Riverberi e trame dalla Scuola Romana

Anna Maria Fabriani

Riverberi e trame dalla scuola romana

    La prima mostra di un’artista centenaria, allieva di Carlo Socrate ed interprete “nascosta” della tradizione pittorica del Novecento
5 settembre | 6 ottobre 2024
Via Merulana 121, Roma

“Cecilia”, olio su tela.

Palazzo Merulana, custode di numerosi capolavori della Scuola Romana appartenenti alla Collezione Cerasi, continua insieme a CoopCulture la sua attenta opera di indagine e di valorizzazione di uno dei momenti più interessanti e vitali dell’arte italiana del ‘900 accogliendo, dal 5 settembre al 6 ottobre 2024, la mostra “Anna Maria Fabriani. Riverberi e trame dalla Scuola Romana” a cura di Sabina Ambrogi, con testo critico di Giulia Ambrogi. Per pubblico e critica si tratterà di un’occasione, da un lato, di scoprire il tratto e l’eleganza della ricchissima produzione di un’artista formatasi all’Accademia delle Belle Arti alla fine degli anni ’40 e allieva di Carlo Socrate, che della Scuola Romana fu uno dei massimi esponenti; dall’altro di approfondire la conoscenza di un periodo storico-sociale, quello della patriarcale Italia del Secondo dopoguerra, in cui Fabriani, come forse molte donne dell’epoca, ha coltivato tra le mura domestiche il proprio talento artistico quasi autocensurandosi, senza mai pensare di “essere all’altezza” di rivelarsi al mondo.

È, dunque, la prima volta che viene esposta una selezione del lavoro di Anna Maria Fabriani. Ed è una prima volta resa ancora più preziosa ed emozionante dalla sua età, 100 anni, compiuti alla fine dello scorso giugno. La mostra, frutto di prestiti di privati o di opere appartenenti alla famiglia, inizia dal primo ritratto a Maria Magris, madre della pittrice, databile intorno alla fine degli anni ’40, e giunge fino alla natura morta Limoni e bottiglia di amaro, eseguita nel 2018, cioè fino a quando la pittrice è riuscita a stare in piedi di fronte al cavalletto. L’intera esposizione è frutto di un lavoro di ricerca, recupero e catalogazione, iniziato diversi anni fa, da parte della curatrice. I restauri sono a cura di Cristiana Noci che ha letteralmente riportato alla luce alcune opere come Rosetta (1953) il pezzo più pregiato della collezione, insieme a Grigio su grigio (1958).

L’arte che coincide con la vita 

<<La retrospettiva evidenzia il culto del “lavoro dell’artista” che è forse uno dei tratti più forti che saldano la sua opera al periodo della Scuola Romana, alla frequentazione dell’atelier di Villa Strohl-Fern e al maestro Socrate – scrive la critica Giulia Ambrogi – Un’attitudine nei confronti dell’arte che per Fabriani è stata ambizione di crescere all’interno di esercizi pittorici quotidiani, in una ricerca continua che, non avendo mai avuto l’obiettivo di tradursi in visione pubblica, finisce con il coincidere con la vita stessa. Non si è mai confrontata con il mercato ma neppure ne è stata mai condizionata>>.

Riflessioni che si intrecciano con i ricordi della curatrice Sabina Ambrogi, giornalista, autrice e figlia dell’artista: <<Mia madre aveva a disposizione una casa grande e molti posti per poter dipingere, invece teneva colori pennelli e cavalletto nella sua stanza da letto che era il suo atelier. Sistemava degli stracci e dei fogli di giornale sui vetri e dirigeva la luce naturale sugli oggetti. La pittura era un rito unico, metodico, perfino un accanimento ossessivo, intimamente e forse esclusivamente legato alla luce e alla capacità di dare il volume e determinare le forme.  Andava a dormire con l’odore di trementina>>.

Dal maestro Fabriani ha preso forse anche la stessa “sofferta timidezza”, come aveva tratteggiato Efisio Oppo nelle cronache che ne descrivevano le attitudini. Una predisposizione morale che sembra accompagnare anche la produzione della stessa pittrice: capitava che, dopo aver dipinto, grattasse il colore dalla tela con la lametta per poi ricominciare il giorno dopo, ripetendo l’operazione anche per un mese di seguito, fino a trovare il giusto equilibrio. Metodi e percezioni, visioni e composizioni che contribuiscono alla creazione di un tempo sospeso che accompagna le sue opere. Trapela, così, a volte,  un’inquietudine latente, quasi un disturbo, anche in soggetti implicitamente rasserenanti di fiori come L‘urlo, e frutta La metafisica dei limoni, nella rappresentazioni di azioni misteriose e piene di suspense – Girando l’angolo -, perfino nell’esplosione dei petali delle Peonie di Lella in cui il rosa interno è una specie di rivelazione.

Luce e inquadratura “cinematografica”

La produzione artistica di Fabriani si divide in due fasi. La prima inizia verso la fine degli anni ’40 e si interrompe negli anni ’70. La seconda risale al 1997, subito dopo la morte del marito Silvano Ambrogi, e dura fino al 2018. Interruzione di un’attività e di un ragionamento artistico capace, tuttavia, di ripartire arricchito da nuove visioni contemporanee. Persino di inquadrature cinematografiche come per lo ScorfanoColazione in Calabria, oppure con Campo e Controcampo a Migliarino, due dipinti concepiti proprio come due fotogrammi di un film e oggetto di una stessa visione. Come sottolinea anche Vladan Radovic, fra i direttori della fotografia più accreditati in Italia: <<Anna Maria Fabriani sembra ricalcare nel suo mestiere di pittrice quello della direzione della fotografia, adottando una direzione della luce decisa, con una morbidezza unica gentile, sottile, che crea un dialogo silenzioso con le ombre, tra la realtà e l’immaginazione. Spesso nelle sue opere risalta un punto di vista cinematografico con delle prospettive fedeli alle ottiche della macchina da presa. In queste armonie, la sua attenzione alla luce diventa poesia visiva, un linguaggio artistico che trasforma ogni tela in una scena di cinema di straordinaria bellezza>>.

Alla ricerca dei quadri perduti al porto di Caracas

Circa una decina di dipinti eseguiti sono ancora oggetto di ricerca. Sono andati perduti in Venezuela al porto di Caracas La Guayra dopo una spedizione in nave in una cassa, nel 1959. Il fratello dell’artista, Maurizio Fabriani, destinatario della spedizione, dirigeva cantieri per le costruzioni delle strade nel cuore del paese in zone molto impervie a più di venti ore di macchina dalla capitale venezuelana. Non ha fatto in tempo a tornare per recuperarli. O si è forse perso il tempo utile per farlo. La mostra è un’occasione per lanciare “un messaggio nella bottiglia” e chiedere a chi li avesse di farsi avanti per poterli catalogare ed esporre.

Modalità di visita:

Mercoledì – domenica ore 12 – 20 (ultimo ingresso alle 19)

Biglietto Intero euro 12.00 – Biglietto Ridotto 10.00

www.palazzomerulana.it

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