Cosentino (AVS): “Striscione contro la CGIL, conseguenza diretta del clima tossico creato dalla destra”.

“L’ennesimo attacco alla CGIL è il frutto avvelenato di un clima che la destra al governo continua a esasperare. Lo striscione anonimo contro la partecipazione ai referendum, affisso nella notte davanti alla sede del sindacato, non è un gesto isolato: è il segnale di un disegno preciso, volto a delegittimare il dissenso e a intimidire chi difende i diritti.” – Lo dichiara Danilo Cosentino, segretario regionale dell’Alleanza Verdi Sinistra – “Quando Giorgia Meloni arriva a definire i referendum uno strumento ‘divisivo’, sta lanciando un messaggio chiaro: la partecipazione dà fastidio. Fastidio a chi vuole concentrare il potere, a chi vuole ridurre al silenzio il mondo del lavoro, a chi considera i sindacati un ostacolo e non una risorsa democratica. Contro questo clima tossico, l’8 e 9 giugno è ancora più importante andare a votare. Per estendere i diritti, per rafforzare la democrazia, per dire che nessuna intimidazione ci farà arretrare”.

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Un giorno a Palazzo con Gaggenau: a Napoli il Barocco incontra l’arte gonfiabile di Franco Mazzucchelli

Il 10 giugno la storica Villa monumentale Carafa Belvedere, nota anche come Palazzo
Belvedere, al Vomero apre in via eccezionale al pubblico. In mostra il dialogo tra l’arte di Franco Mazzucchelli, il “sarto dell’aria”, l’architettura barocca e il design del nuovo Forno Expressive di Gaggenau.
Dettagli
IN-NATURA. Franco Mazzucchelli a cura di Sabino Maria Frassà
10 giugno 2025 – Napoli, Palazzo Belvedere -Via Aniello Falcone, n. 122
Apertura straordinaria al pubblico: martedì 10 giugno 2025 dalle ore 11.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso 17:30), gratuito previa registrazione a questo https://gaggenau-formae.com/napoli/

 

Franco Mazzucchelli

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Napoli – Il 10 giugno 2025, la storica Villa Carafa Belvedere, nota anche come Palazzo
Belvedere, aprirà eccezionalmente al pubblico per un solo giorno con la mostra “In Natura” di Franco Mazzucchelli, a cura di Sabino Maria Frassà. L’installazione site-specific, allestita nelle sale affrescate da Luca Giordano – massimo esponente della pittura barocca napoletana – propone un dialogo inedito tra l’arte gonfiabile dell’artista milanese, l’architettura seicentesca della dimora e il design essenziale del nuovo forno Expressive firmato Gaggenau. L’iniziativa rappresenta la terza tappa – dopo Milano e Firenze – del ciclo FORMAE, promosso dal brand di design di lusso Gaggenau, in collaborazione con CRAMUM e Italy Sotheby’s International Realty, che porta – sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà – nei più affascinanti palazzi italiani la metamorfosi della materia in forma, pensiero e bellezza. Franco Mazzucchelli, riconosciuto a livello internazionale come il maestro dei gonfiabili, rivela in questo percorso espositivo la sua identità più profonda: “da oltre cinquant’anni, il sarto dell’invisibile”, afferma Sabino Maria Frassà. Le sue celebri sculture gonfiabili invadono le sale storiche del palazzo, sollevando la domanda centrale della sua ricerca: cos’è davvero naturale? È ciò che ha una forma definita, o ciò che muta, respira, si adatta?
“Mazzucchelli ci costringe a ripensare radicalmente il concetto di forma. La sua arte è movimento puro, un’azione che dà corpo all’aria, senza mai indulgere nella decorazione o nella retorica del peso. Così come nei dipinti di Luca Giordano, attraverso il mito di Niobe, si manifesta una riflessione sulla misura e sull’equilibrio tra grandezza e consapevolezza, anche Mazzucchelli ci ricorda, con poetica leggerezza, che la vita – come l’arte – non è che un continuo respiro: fragile, impermanente, vitale”, afferma Frassà. La scelta di esporre solo opere trasparenti altera radicalmente la percezione dello spettatore: queste opere ci avvolgono, ci attraversano, ci costringono a ripensare lo spazio come entità viva, in trasformazione. In questo contesto, ogni forma è provvisoria, ogni visione è relativa, ogni certezza – per sua natura – destinata a mutare. “Il gesto artistico di Mazzucchelli, assoluto eppure intrinsecamente leggero, si intreccia con forza al pensiero di Aristotele, secondo cui la materia è potenza – possibilità di essere – e la forma è atto – realizzazione concreta di quell’essere. La materia informe non è assenza, ma apertura alla trasformazione. Come scrive Aristotele nella Metafisica(IX, 8, 1050a): ‘ἡ μὲν ὕλη δύναμις, τὸ δὲ εἶδος ἐνέργεια’ – ‘La materia è potenza, la forma è atto’. La materia esiste come possibilità, la forma come il compimento di tale possibilità”, continua Frassà. Il percorso espositivo guida il visitatore in un’esperienza immersiva. Le opere non si limitano a occupare lo spazio: lo trasformano, lo mettono in discussione, lo riscrivono. Nella sala principale, una forma totemica accoglie il nuovo forno Expressive di Gaggenau, le cui linee minimali e baussiane custodiscono la celebre Cubosfera di Mazzucchelli – una scultura simbolica, con cui l’artista riflette sulla quadratura del cerchio e sulla tensione verso la perfezione. L’opera trova nel forno non solo un contenitore, ma una fucina alchemica: luogo in cui la materia si compie attraverso l’incontro tra ingegno, tecnologia e visione artistica. “In apparenza, nella tappa di Napoli del progetto FORMAE, l’interazione tra il linguaggio artistico distintivo del Maestro Mazzucchelli e la sintesi di tecnologia e ricerca estetica che appartiene a Gaggenau sembra proporre l’accostamento tra dimensioni dissonanti”, dichiara Mistral Accorsi,
Product & Brand Communication Manager Gaggenau.
“Al contrario, l’incontro tra i forni Expressive e la leggerezza evocativa delle installazioni d’arte – che, per citare Shakespeare, sono fatte della stessa sostanza dei sogni – compone una sinfonia di contrasti armonici. Questo dialogo tra materia e visione ci invita a una riflessione sull’essenza della creatività e sull’ingegno umano, capace di trasformare la materia quotidiana in forma, bellezza e significato”. Con “In-Natura”, Mazzucchelli indaga la mutevolezza della forma, l’assenza del vuoto e la natura come processo continuo di adattamento. Le sue sculture d’aria – celebri anche per i progetti pubblici Abbandoni – superano ogni barriera tra artista e spettatore, invitando alla condivisione, alla trasformazione, al gioco. Franco Mazzucchelli spiega: “Cos’è l’arte, se non il tentativo di dare forma ai propri pensieri e condividerli con gli altri? L’arte, per me, è da sempre questo scambio, prima ancora che un oggetto fisico. Il manufatto è solo l’inizio di un viaggio che si apre all’infinito, spingendosi oltre me stesso e oltre il tempo presente”.
“Questa mostra ci ricorda che ciò che è vivo non è stabile, ma in divenire. L’arte di Mazzucchelli è un atto di respiro collettivo”, conclude Frassà.
Franco Mazzucchelli, il sarto dell’invisibile
Testo critico di Sabino Maria Frassà alla mostra di Franco Mazzucchelli “In-Natura” a Villa Carafa di Belvedere di Napoli, 10 giugno 2025
Per molti, Franco Mazzucchelli è conosciuto come l’artista dei gonfiabili. In realtà, dovrebbe essere celebrato come il sarto dell’aria. Mazzucchelli fa vivere, sin dal 1964, il suo lavoro di aria, di quel respiro invisibile e necessario che egli stesso ha descritto nel 2022 con queste parole: “Non ce ne rendiamo conto, ma il nostro respiro è origine di ogni nostra valutazione… Mi resi conto di come respirare venga prima del bere e del nutrirsi. Respirare non è una scelta. È un’azione involontaria fondamentale.” È proprio attorno a questa intuizione primaria che si costruisce il senso della mostra “In Natura”, parte del ciclo FORMAE by Gaggenau, dove Mazzucchelli interpreta, nelle sale seicentesche affrescate dal maestro della pittura napoletana barocca Luca Giordano, a Villa Carafa di Belvedere di Napoli — dimora sul Vomero dei Borbone e soggiorno estivo della Regina Maria Carolina d’Asburgo — la domanda fondamentale: cos’è naturale? È forse tutto ciò che non è informe? O, al contrario, è naturale proprio ciò che sfugge a ogni forma rigida e precodificata? Nel percorso espositivo, che si snoda attraverso una selezione delle sculture gonfiabili, Mazzucchelli rende visibile l’invisibile: l’aria si fa corpo, la trasparenza si fa materia, sfidando le convenzioni percettive e concettuali. La selezione curatoriale di opere trasparenti altera radicalmente la nostra percezione: ci avvolge, ci attraversa, ci costringe a confrontarci con uno spazio che cambia e si muove insieme a noi. In questo ambiente, ogni forma è provvisoria, ogni visione è perfetta nella sua relatività, e ogni certezza è, per natura, destinata a mutare. Il gesto artistico di Mazzucchelli, così assoluto e in fondo sempre e comunque profondamente concettuale, pur nella sua innata leggerezza, si connette in modo intenso con il pensiero di Aristotele, per cui la materia è potenza — possibilità di essere — mentre la forma è atto — realizzazione concreta dell’essere. La materia informe esiste sempre come apertura alla trasformazione. Per Aristotele: “ἡ μὲν ὕλη δύναμις, τὸ δὲ εἶδος ἐνέργεια” (“La materia è potenza, la forma è atto”, Metafisica, IX, 8, 1050a) La materia esiste come possibilità, la forma come realizzazione compiuta di quella possibilità. Nella sala principale, una forma totemica accoglie il nuovo forno Expressive di Gaggenau, le cui linee minimali e baussiane custodiscono un cubosfera trasparente — elemento iconico con cui Mazzucchelli ha più volte riflettuto sulla quadratura del cerchio e sulla ricerca della perfezione. Il cubosfera trova nel nuovo forno di Gaggenau non solo un custode, ma una fucina alchemica, il luogo in cui la materia si trasforma, tende all’evoluzione e al dispiegamento della propria innata potenza e perfezione. Questo volume trasparente, racchiuso in modo caleidoscopico in altri volumi, non è sfera né cubo, È informe? La risposta, senza opposizione, è no. La materia diventa nuova e ulteriore geometria. La materia informe non è quindi assenza, ma energia latente, pronta a manifestarsi e, diciamo noi oggi, lo fa grazie all’ingegno umano, tanto nel design quanto nell’arte. È lo stesso Mazzucchelli che ha specificato, in merito al progetto di questa mostra: “Cos’è l’arte, se non il tentativo di dare forma ai propri pensieri e condividerli con gli altri? L’arte, per me, è da sempre questo scambio, prima ancora che un oggetto fisico. Il manufatto è solo l’inizio di un viaggio che si apre  all’infinito, spingendosi oltre me stesso e oltre il tempo presente”. Lasciate spesso incustodite nei luoghi pubblici — si pensi ai noti Abbandoni (A to A – art to abandon – e A on A – art on art) — le sue opere invitano il pubblico a toccarle, esplorarle, trasformarle. Come il respiro che si adatta a ogni corpo, come l’aria che riempie ogni spazio, l’arte di Mazzucchelli non si lascia rinchiudere, ma vive trasformandosi, mutando, respirando con chi la incontra. L’artista ne dà una sua forma, cristallizzando un pensiero in un momento che, nell’istante in cui incontra l’altro, diventa altro nell’accezione migliore del termine. E così, il vuoto — per Aristotele come per Mazzucchelli — non esiste: la natura stessa lo aborre, riempiendo ogni spazio, in primis con l’aria, poi con il pensiero e infine con un “noi” che è la sintesi di ogni cosa. Mazzucchelli traduce questi concetti millenari in pratica artistica: le sue sculture d’aria non si limitano a occupare uno spazio visivo, ma rivelano il dinamismo invisibile che permea il reale. Superano l’apparenza stabile delle cose, mostrando che l’essere stesso è un continuo divenire, una tensione tra forma e potenza, tra visibile e invisibile. Con In Natura, l’artista riflette con la sua proverbiale leggerezza sul fatto che è naturale ciò che cambia, si adatta, respira con noi. Con le sue opere, Franco Mazzucchelli ci insegna che l’informe non è mancanza, ma promessa; che ogni forma è provvisoria, ogni verità un movimento continuo; che l’informe stesso ha un valore unico perché è potenza, materia offerta per essere plasmata. In un mondo che ricerca rassicuranti quanto impossibili definizioni e dogmi, Mazzucchelli ricorda che la natura — come l’arte più autentica — esiste solo nell’atto incessante di trasformarsi, evolversi e migliorarsi attraverso sempre nuove … formae.
BIOGRAFIA – FRANCO MAZZUCCHELLI
Nato a Milano il 24 gennaio 1939, Franco Mazzucchelli si diploma in pittura nel 1963 e in scultura nel 1966 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua carriera è segnata da importanti partecipazioni, tra cui la Biennale di Venezia nel 1976 e nel 2024, e l’11ª Quadriennale di Roma nel 1986. Nel 2022 gli viene conferito il Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade. A partire dagli anni Sessanta, Mazzucchelli intraprende una sperimentazione pionieristica sui materiali plastici, che lo porta alla creazione di imponenti strutture gonfiabili. Queste opere, installate in spazi aperti e concepite per essere abbandonate, mirano a instaurare un dialogo inedito tra arte, paesaggio urbano e contesto naturale. Attraverso tali interventi, l’artista esplora il ruolo sociale dell’arte, promuovendo la partecipazione attiva del pubblico. La fusione tra opera e ambiente viene documentata con cura attraverso fotografie e filmati, enfatizzando la contaminazione tra scultura e spazio circostante. Nella seconda metà degli anni Settanta, le sue sculture gonfiabili in PVC evolvono in strutture aeree in polietilene, pensate per coinvolgere i visitatori invitandoli a entrare all’interno delle installazioni, rendendoli parte integrante dell’opera. Negli anni Novanta, la sua ricerca si amplia, abbracciando nuove dimensioni estetiche e sociali con i cicli REC e A.ON.A.. Verso la fine del decennio, questo percorso culmina con il progetto Bieca Decorazione (BD), dove l’arte si muove sul sottile confine tra estetica e provocazione. Oggi Mazzucchelli continua a sperimentare, mosso dalla volontà di esplorare nuove percezioni della realtà attraverso i suoi materiali distintivi: plastica e aria. Tra le sue mostre personali più recenti spiccano quelle frutto del sodalizio artistico con Cramum e il curatore Sabino Maria Frassà, tra cui Non abbandonarmi! allo Studio Museo Francesco Messina (Milano, 2015); Non ti abbandonerò mai al Museo del Novecento (Milano, 2018); BI-FACE al Gaggenau di Milano (2019).
Significative anche le installazioni: Salvami Andata-Ritorno per la Design Week 2018
e Quadreria 2050 presso il Museo Macro di Roma.

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Referendum e Gaza: votiamo e non voltiamoci

Martedì 3 giugno, dalle ore 17:30 alle 19:00, presso il Casale dei Cedrati – Villa Pamphilj, via Aurelia Antica 183, si terrà l’iniziativa pubblica ‘Referendum e Gaza: votiamo e non voltiamoci’
Un appuntamento per riaffermare il valore della partecipazione democratica e della solidarietà internazionale, unendo il dibattito sui referendum dell’8 e del 9 giugno alla riflessione sul dramma umanitario in corso a Gaza. Un invito a non voltarci dall’altra parte, né di fronte alle urgenze sociali nel nostro Paese né davanti alle tragedie che colpiscono altri popoli”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio e l’Associazione Stampa Romana.
“Porteranno il proprio contributo Alessandra Costante, segretaria FNSI, Stefania Sposetti, segretaria della Cgil di Roma e del Lazio, la giornalista Tiziana Ferrario, Dario Carotenuto del Movimento 5 Stelle, Stefano Graziano del Partito Democratico, Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra, l’avv. Raffaele Nardoianni (Associazione Stampa Romana) e l’avv. Bruno Del Vecchio (Associazione Comma 2). Coordinerà i lavori Stefano Ferrante, segretario dell’Associazione Stampa Romana”.

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Cosentino (AVS): in piazza contro il DDL sicurezza e la deriva liberticida

La manifestazione di oggi contro il Ddl Sicurezza voluto dal governo Meloni è l’occasione per opporre un netto rifiuti a una norma iniqua che implica derive violente e autoritarie. La Repubblica Italiana rischia di scivolare, lentamente, verso uno Stato di Polizia. Come Sinistra Italiana e AVS abbiamo sempre manifestato la nostra contrarietà a un decreto che agitando il vessillo della sicurezza lavora per distruggere spazi di legalità e diritto. Ancora una volta saremo in piazza per dire no alla deriva liberticida e agli attacchi al diritto di opinione e dissenso che sono alla base del vivere democratico.

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Nasce “Ho’oponopono per lavorare con gioia”, il nuovo percorso di Giovanna Garbuio per trasformare il lavoro in una fonte di felicità e realizzazione personale.

“Ho’oponopono per lavorare con gioia!” il nuovo corso digitale di Giovanna Garbuio

Giovanna Garbuio

Il lavoro non deve essere necessariamente una fonte di stress e fatica. Con il nuovo percorso online Giovanna Garbuio, scrittrice e una delle maggiori conoscitrici di Ho’oponopono in Italia, guida i partecipanti in un cammino di consapevolezza e trasformazione per vivere il lavoro come un’attività che nutre l’anima, porta gioia e favorisce la crescita personale.“Ho’oponopono per lavorare con gioia” è un percorso pratico, accessibile a tutti, che offre strumenti concreti per affrontare le sfide quotidiane del lavoro con un nuovo mindset, basato sull’armonia interiore, sulla gratitudine e sul potere personale. Con questo cammino sarà possibile riscoprire la bellezza e il senso profondo del proprio percorso professionale, migliorando la qualità della vita e delle relazioni. Il corso arricchisce una già ampia e variegata offerta di corsi e meditazioni   digitali disponibili nello shop online ed è già disponibile, pronto per essere fruito in totale autonomia, offrendo ai partecipanti un’opportunità unica di crescita personale e professionale. Per maggiori informazioni e per acquistare il corso: https://area.giovannagarbuio.com/prodotto/hooponopono-per-lavorare-con-gioia/. Giovanna Garbuio è una voce fuori dal coro nell’ambiente della spiritualità moderna e una delle voci più autorevoli nella divulgazione di Ho’oponopono. Autrice di numerosi best sellers editi da Edizioni Il Punto di Incontro, tra cui “Ho’oponopono, tutto ciò che ti serve per essere felice”, “Specchi Esseni” e “Ama il tuo nemico, ma anche no”, conduce seminari e corsi in tutta Italia o attraverso icanali digitali su cui è seguita da una ricca community. Giovanna Garbuio con Ho’Oponopono Occidentale, propone un metodo, una via, uno strumento potente per riconoscere la propria individuale saggezza, senza mancare mai di rispetto e rigore per la tradizione di ogni latitudine

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“Fulcheri va oltre la Pop Art “. Achille Bonito Oliva incontra Giuseppe Fulcheri tra le sue “Muse nella Notte”

Giuseppe Fulcheri con Achille Bonito Oliva – Mostra Muse nella notte

Roma, 28 maggio 2025 | “Fulcheri reinterpreta e va oltre la Pop Art”. Ne è convinto il critico d’arte Achille Bonito Oliva, che nei giorni scorsi ha fatto un passaggio a sorpresa alla Galleria Pian de’ Giullari, dove, dal 15 maggio, è in corso la prima personale di Giuseppe Fulcheri, “Muse nella Notte”. 144 opere che raccontano la donna come fonte di ispirazione. E molto altro. “La scelta e la sequenza dei colori, l’accrochage, sono riuscitissime – ha commentato Bonito Oliva –, le 12 versioni di ogni musa vivono in armonia tutte insieme pur mantenendo ognuna la propria personalità: ecco la moltiplicazione dell’unicum”. “Fulcheri deve certamente andare avanti con la sua “pittura musicale”, ha suggerito ancora il critico. Che ha spiegato: “Gli occhi e la bocca delle sue donne riescono a cantare in silenzio, ognuna ha un suo tic: una cravatta, una gomma da masticare, un cappello, un rossetto, o piuttosto una bandana da piratessa. Anche le cornici col colore dominante dell’opera in ciascun quadro sono accordate allo stesso spartito. Questa pittura è concettuale, perché utilizza colori e segni per scrivere il suo spartito musicale. Le sue muse, rimasto da solo ad osservarle, hanno saputo farmi compagnia, suonando la tredicesima nota: il silenzio”. Grande soddisfazione è stata naturalmente espressa da Giuseppe Fulcheri, per l’incoraggiamento venutogli dall’importante critico, che ha mostrato di riconoscere ed apprezzare la direzione, quella musicale, che l’artista, già  musicista, compositore, paroliere, ha voluto imprimere alla nuova deriva visiva della  sua creatività. E dai curatori, Andrea Bottai e Diana Daneluz, che pure hanno ascoltato fin dall’inizio il ritmo di questa sequenza di volti al femminile e scommesso sui suoi suoni. La mostra “Muse nella Notte” è stata prorogata e resterà aperta al pubblico fino a domenica 1° giugno 2025, dalle 17 alle 20, alla Galleria Pian de’ Giullari in Via dei Cappellari 49, “la via della Poesia”.

Giuseppe Fulcheri                                                                                                                    Nasce a Bologna nel 1972 e cresce a Torino. Balbuziente da piccolo, trova nei colori e nella musica i suoi strumenti di espressione, cantare gli permette di superare il blocco della parola e comunicare le sue emozioni. La musica come valvola di sfogo e rifugio creativo. Dopo la maturità classica, a 23 anni si trasferisce a Roma per inseguire il sogno di
una vita nella musica. Grazie a incontri importanti come quello con Alessandro Haber e Giuliana De Sio entra in contatto con il cuore pulsante della scena artistica italiana. Le collaborazioni si moltiplicano e Fulcheri scrive per e con grandi artisti come Mina, Mogol, Riccardo Cocciante, Anna Oxa, Mario Biondi, Irama e molti altri. Compone per il teatro
e il cinema e insegna anche al Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara, nel corso di “Poesia per musica”, trasmettendo agli studenti le sue conoscenze sulla scrittura musicale e sul rapporto tra testo e melodia. Nel 2015 si trasferisce a Los Angeles, dove una nuova fase della sua vita artistica prende forma. La difficoltà iniziale di comunicare in inglese lo
riporta al linguaggio universale dei colori: la pittura torna ad essere un mezzo espressivo potente. Grazie al supporto della manager Marylin St-Pierre, le sue opere vengono esposte alla “Masoumeh Seyhoun Gallery” di West Hollywood ed entrano in collezioni private di  personalità del mondo dello sport e dello spettacolo. La sua pittura si ispira soprattutto al mondo femminile, a cui Giuseppe è profondamente legato. Le donne che ha incontrato lungo il suo cammino lo hanno aiutato a diventare un uomo migliore, e questo legame di gratitudine, ammirazione e amore si riflette nei suoi quadri, spesso popolati da figure femminili forti, vitali e stravaganti. Tornato in Italia, Giuseppe Fulcheri decide di proseguire il suo percorso pittorico e organizza a Roma la sua prima mostra personale alla Galleria Pian de’ Giullari di Via dei Cappellari, continuando a coltivare entrambe le sue grandi passioni: la musica e l’arte visiva.
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SCHEDA MOSTRA
Titolo: Muse nella Notte
a cura di: Andrea Bottai e Diana Daneluz
Luogo: Galleria Pian de’ Giullari, Via dei Cappellari 49, Roma
15 maggio – 1° giugno 2025 dalle ore 17 alle ore 20
Info: Pian de’ Giullari: T. + 39 366 3988603
e-mail: andreabottairoma@gmail.com – https://www.facebook.com/galleriapiandegiullari
Ufficio stampa: t. +39 339 5785378
e-mail: dianadaneluz410@gmail.com

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Consiglio Regionale Lazio: Cosentino (AVS): mozione Palestina bocciata: questioni politiche più importanti di quelle umanitarie

Ci si aspettava, ieri, una diversa conclusione della discussione sulla mozione su Gaza presentata dalle opposizioni in Consiglio regionale del Lazio. Soprattutto dopo le dichiarazioni di Rocca da ex presidente della croce rossa internazionale, che ha espresso parole ferme di condanna sulla condotta dell’esercito israeliano e l’uccisione metodica della popolazione civile e degli operatori della MezzaLuna Rossa.
Constatiamo invece come la maggioranza, a giustificazione del voto contrario, abbia tirato fuori una sequela di motivazioni tecniche e politiche completamente inadeguate e avulse dal focus della mozione. La bocciatura di questo documento pesa come un macigno per il montare della coscienza collettiva della situazione insostenibile che si vive in Medio Oriente. E la discussione degenerata in beghe politiche e dinamiche di aula rimandano uno scollamento grave tra la destra di maggioranza e il mondo fuori. Un mondo che chiede sempre più a gran voce che Israele si fermi e che vengano fatti entrare in Gaza cibo, acqua, medicine e operatori sanitari.
Una risoluzione umanitaria bocciata con discorsi di strategie politiche è stata una pagina triste dell’Aula della Pisana.

Danilo Cosentino

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Riconoscimento internazionale alla visione e all’impegno di Toni Muzi Falconi, decano delle relazioni pubbliche italiane

Riconoscimento internazionale alla visione e all’impegno di
Toni Muzi Falconi, decano delle relazioni pubbliche italiane
di Diana Daneluz | 21/05/2025

Una giornata dedicata a Toni Muzi Falconi: si aprirà così il World Public Relations
Forum 2026 di Abuja, in Nigeria, come ha annunciato Global Alliance for Public
Relations and Communication Management, in occasione dell’undicesima edizione
del Festival delle relazioni pubbliche InspiringPR di FERPI, ospitata anche quest’anno
a Venezia. La giornata inaugurale, a novembre 2026, sarà ufficialmente dedicata
a Toni Muzi Falconi, decano delle relazioni pubbliche italiane e co-fondatore della
stessa Global Alliance.

Una sorpresa per Toni Muzi Falconi
“Il successo di Global Alliance e il suo straordinario impatto nel mondo si devono a un gruppo di straordinari professionisti, colleghi visionari di livello mondiale, che hanno fatto la storia delle relazioni pubbliche. Tra loro c’è il “vostro” Toni Muzi Falconi a cui dobbiamo tantissimo”, ha dichiarato Justin Green, Presidente & CEO della Global Alliance, rivolgendosi alla platea di InspiringPR. Qui il link al video del suo intervento: https://www.youtube.com/watch?v=jFJoesteoxI. L’annuncio dal palco allo stesso Muzi Falconi con una telefonata in diretta, coincide con la celebrazione del 25° anniversario di  Global Alliance e con l’avvio dei preparativi per l’edizione 2026 del World Public Relations Forum. Con una rete che oggi conta oltre 360.000 professionisti, accademici e studenti in 126 Paesi, Global Alliance riconosce così “l’impronta indelebile” lasciata da Toni Muzi Falconi nel consolidare la comunità globale delle relazioni pubbliche.

Tributo dovuto al “nostro” pioniere delle relazioni pubbliche                            Toni Muzi Falconi vanta oltre sessant’anni di carriera accademica e professionale tra Italia e Stati Uniti; è stato Presidente e Fondatore sia di Global Alliance sia di FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana – continuando ancora oggi a formare e ispirare nuove generazioni di comunicatori. “È un orgoglio per FERPI e per l’intera comunità italiana delle relazioni pubbliche vedere riconosciuto a livello mondiale il contributo visionario e pionieristico di Toni Muzi Falconi alla professione”, ha affermato nella stessa occasione Filippo Nani, presidente di FERPI. “Il suo impegno instancabile ha saputo coniugare pensiero strategico, etica e dialogo internazionale. Questa dedica rappresenta un onore, ma anche una responsabilità nel portare avanti il suo esempio”.
“Si tratta di un riconoscimento a Toni Muzi Falconi, figura globale che ha costruito ponti e relazioni tra professionisti, culture e generazioni, ma un riconoscimento all’intera comunità italiana delle relazioni pubbliche”, ha aggiunto Biagio Oppi, delegato internazionale di FERPI. “La giornata a lui dedicata al WPRF 2026 sarà un momento di riflessione e soprattutto di ispirazione per il futuro della
professione”.

L’importante appuntamento di Abuja per la comunità professionale internazionale
Il World Public Relations Forum è l’appuntamento mondiale della comunità delle relazioni
pubbliche promosso da Global Alliance for Public Relations and Communication Management. Il prossimo sarà organizzato dal Nigerian Institute of Public Relations e si terrà ad Abuja nel novembre del 2026. Nella due giorni di Venezia, la scorsa settimana, il presidente dell’associazione nigeriana, Dr. Ike Neliaku, ha lanciato l’evento illustrando i principali contenuti su cui sarà incentrato: sessioni plenarie, workshop e testimonianze tratteranno temi di innovazione, sostenibilità e trasformazione digitale, oltre ad una giornata interamente dedicata all’eredità culturale di Muzi Falconi, come annunciato da Justin Green. Il Nigerian Institute of Public Relations è un’organizzazione fondata oltre 60 anni fa e riconosciuta ufficialmente dal Governo come Chartered Institute mel 1990. Il NIPR è stato ospite di InspiringPR e dello European Summit la scorsa settimana a Venezia, insieme ad altri 30 delegati di associazioni internazionali federate
di Global Alliance for Public Relations and Communication Management

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AVS Lazio: Bene risultati primo turno, ora sprint finale nei Comuni al ballottaggio

“Siamo soddisfatti dei risultati positivi del centrosinistra nei comuni laziali al voto, e rileviamo la positiva affermazione delle candidate e candidati di Alleanza Verdi Sinistra lì dove presenti con il nostro simbolo o all’interno di liste civiche” – lo dichiarano in una nota i componenti del Coordinamento Lazio di AVS, Guglielmo Calcerano, Laura Ciacci e Danilo Cosentino, che proseguono: “Sappiamo già di aver eletto un consigliere a Ceccano, dove si afferma la coalizione progressista a supporto del giovane candidato Sindaco Querqui. Una vittoria importante, frutto di un grande lavoro di coalizione.
A Fiano, il sindaco uscente Santanastaso arriva al ballottaggio dell’8 e 9 giugno anche grazie agli ottimi risultati delle liste civiche appoggiate da AVS, e, in caso di vittoria anche a Fiano eleggeremo una rappresentanza in Consiglio.
A Fonte Nuova, in un contesto difficile in cui la destra è straripante, la lista ha sfiorato l’ingresso in consiglio comunale, così come a Itri dove, per soli 100 voti il centrosinistra, orfano del M5S, non sfiora l’elezione del Sindaco.
Questo trend è il segno della crescita della fiducia di elettrici ed elettori nel nostro lavoro, e deve spingerci a compiere sforzi sempre maggiori per portare AVS unita alle consultazioni elettorali locali.
Ora ci aspetta l’ultimo appuntamento del ballottaggio: raccogliamo le nostre forze per portare il centrosinistra alla guida dei nostri comuni e, nei consigli comunali, persone che sappiano mettere insieme Giustizia sociale e ambientale”.

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“Pompei Z” – Zombie horror interamente girato con intelligenza artificiale con la regia di Andrea Boglione e produzione di Roberto Bessi per Kalicon

In fase di realizzazione “Pompei Z”, zombie horror interamente girato con Intelligenza artificiale, con la regia artistica e tecnica di Andrea Biglione e la produzione italiana di Roberto Bessi per Kalicon. Nelle sale nel 2026, ambientato a Pompei ai giorni nostri, scritto e sceneggiato dal regista e dal produttore

È in fase di realizzazione “Pompei Z”, film interamente girato con A.I. – Intelligenza artificiale, con la regia artistica e tecnica di Andrea Biglione (Almeno tu nell’universo; N.E.E.T.) e la produzione italiana di Roberto Bessi (Ladyhawke, Wonderwell, Sultana’s dream, Le seduttrici – A good woman) e di Alessandro Torrisi, General Manager per Kalicon, produttori, nel 2024, di “Maserati: the brothers” e “Modì – Tre giorni sulle ali della follia”. “Pompei Z”, che uscirà nelle sale nel 2026, è scritto e sceneggiato da umani – nella fattispecie Biglione e Bessi – ed è realizzato come fosse un vero film per il cinema, in 4k, con la post-produzione del suono, il mix e la color correction. Gli attori del film, che devono ancora essere svelati, performeranno sullo schermo grazie a degli avatar AI con i loro stessi connotati.

Pompei Z” è un thriller post-apocalittico di alto livello in cui un improvviso terremoto sotto i Campi Flegrei squarcia Pompei durante il vertice del G7 sul clima, scatenando un contagio di zombie trasmesso in diretta streaming, guidato da un gladiatore conservato dal 79 d.C., e rovesciando i governi nel giro di poche ore. Mentre l’epidemia si intensifica, i pianificatori militari prendono in considerazione un ultimo tentativo di “sanificazione” nucleare del sito archeologico, mettendo la stessa Pompei sull’orlo dell’annientamento atomico.

Sviluppato da una sceneggiatura interamente scritta a mano, il film fonde una narrazione d’autore con immagini all’avanguardia basate sull’intelligenza artificiale generativa e una post-produzione di livello blockbuster, affrontando temi urgenti come il collasso climatico, la fragilità della leadership e la manipolazione dei social media. Star internazionali hanno già espresso vivo entusiasmo per apparire come avatar di intelligenza artificiale di se stesse, con licenza ufficiale, a sottolineare il potenziale di franchising globale del progetto.

Il regista

Andrea Biglione è un regista, sceneggiatore e produttore italiano noto per il suo lavoro nel cinema contemporaneo. Ha debuttato alla regia nel 2011 con “Almeno tu nell’universo”, dramma romantico che esplora la complessità delle dinamiche amorose e familiari tra i giovani adulti. Nel 2018 ha diretto “Drony”, cortometraggio finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dal bando IMAIE. Nel 2021, ha diretto “N.E.E.T.“, una commedia commerciale che affronta il problema dei giovani NEET (Not in Education, Employment, or Training) in Italia. Il film è stato selezionato come Evento Speciale al Bif&st 2024 ed è stato presentato in  festival quali Ischia Global Film Festival, Comedy Film Festival, Ferrara Film Festival e Fabrique du Cinéma Awards, con la sua uscita ufficiale avvenuta il 16 gennaio 2025. Nel 2024 ha prodotto e diretto il cortometraggio GenAI “She Was Karim’s First Kiss”, premiato al Marano Ragazzi Spot Festival. Oltre alla regia, Biglione ha esperienza come produttore, avendo lavorato nel 2014 al film “Diario di un maniaco perbene“. Dal 2020 Andrea si dedica allo studio della tecnologia , ha conseguito dei master professionali in Artificial Intelligence e Blockchain Management.

La produzione

Kalicon è una casa di produzione audiovisiva multigenere (unscripted, scripted, film, animazione, effetti visivi, conversione 3D, sviluppo software per cinema e intrattenimento, tecnologie e Intelligenza Artificiale), con sede in Italia. Vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore dei media e dell’intrattenimento, lavorando e sviluppando strategie per promuovere modelli di business nuovi e coerenti, basati su contenuti audiovisivi su più piattaforme e con il supporto di tecnologie emergenti. Offre conoscenza dei principali attori del settore audiovisivo, capacità di finanziamento, un ecosistema di professionisti qualificati e, soprattutto, capacità di vendita. Produzioni 2024: “Modi: Three Days on the Wing of Madness” – “Maserati: The Brothers”.

Il produttore

Roberto Bessi è un produttore cinematografico italiano con una carriera pluridecennale che spazia tra cinema italiano e internazionale. Dopo gli inizi come assistente alla regia negli anni Sessanta, ha prodotto film di genere molto diversi, distinguendosi per la sua versatilità. Nel 1983 produce il film post-apocalittico I predatori dell’anno Omega, seguito dalla collaborazione al cult fantasy Ladyhawke (1985) di Richard Donner, con Matthew Broderick e Michelle Pfeiffer. L’anno successivo firma From Beyond – Terrore dall’ignoto (1986), tratto da H.P. Lovecraft, diventato un classico dell’horror-fantascientifico. Nel 2006 co-produce Minotauro, rivisitazione in chiave horror del mito greco. Negli ultimi anni ha prodotto Wonderwell di Vlad Marsavin l’ultimo film di Carry Fisher. Con una filmografia che spazia dall’horror al fantasy, fino a cortometraggi e produzioni sperimentali, Roberto Bessi si è affermato come una figura di riferimento nel panorama cinematografico internazionale.

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