Presentazione del libro “Il partigiano di Vestea” di Roberto Delle Cese. Giovedì 25 Aprile ore 18.00 Libreria Fahrenheit 451 Campo de’ Fiori, 44 Roma Mostra Il partigiano di Vestea

Giovedì 25 Aprile 2024 presentazione del libro Il partigiano di Vestea di Roberto Delle Cese presso la Libreria Fahrenheit 451 Campo de’ Fiori, 44 Roma.

 

Ombre di guerra

Opere grafiche di Beatrice Dell’Orso

         Questa mostra raggruppa alcuni lavori – eseguiti prevalentemente con l’inchiostro nero, carboncino e matita – dall’artista Beatrice Dell’Orso, in una serie dedicata al tema della Resistenza.

        Con grande forza evocativa e una gestualità che ricorda, per incisività e irruenza, certe immagini dell’Espressionismo tedesco, nonché moderni graffiti a stencil, le opere esposte in questa sede restituiscono le atmosfere sospese, i momenti carichi di tesissima attesa che dovettero precedere ogni avanzata da parte dei membri della Resistenza: membri che, come rendono con straordinaria efficacia questi lavori, si organizzavano in gruppi senza alcuna distinzione di età, condizioni sociali o genere. Uomini e donne, adolescenti e bambini si alternano, infatti, in questi segmenti di lotta contro ogni forma di sopruso fascista, in uno spazio reso ancora più pungente dalle ampie campiture lasciate in bianco sulla carta, quasi si volesse suggerire una dimensione spazio-temporale che travalica – e deve necessariamente travalicare sotto il profilo tanto metaforico quanto ideologico – il momento storico a cui si riferiscono, nell’intento di rendere sempre necessaria e presente, tangibile e mai tangente, ogni operazione legata a forme di Resistenza.

          La caratterizzazione dei personaggi in queste opere merita un discorso a parte: sagome nere, bloccate con gesti pronti e concitati, o forme scolpite da una ricca gamma di grigi in dissolvenza, queste composizioni catturano l’energico attivismo dei protagonisti per mezzo di tratti individualizzati al punto di diventare veri e propri ritratti ma, al tempo stesso, abbastanza generici da suggerire un ulteriore valore simbolico alle opere di Beatrice Dell’Orso: quello di rappresentare la lotta condotta dalla Resistenza come un valore universale da tramandare.

          Commovente, a questo proposito, in bilico tra individualizzazione ritrattistica e valenze metaforiche assolute, la rappresentazione del giovane combattente con un fucile in mano. Pronto ad agire con la stessa prontezza di un David michelangiolesco, questa figura viene eseguita attraverso tocchi velocissimi, costruttivi, coerentissimi, capaci di modellare, con sottili variazioni chiaroscurali, le forme distintive del protagonista come in un’incisione di Édouard Manet, mantenendo, tuttavia, la salda concretezza – ed evocando persino il deciso attivismo – di un personaggio di Gustave Courbet.

                                                                                          Ricardo De Mambro Santos

 

 

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